Avevamo creduto di dover salutare definitivamente l’ispettrice Amaia Salazar alla fine di Offerta alla tormenta, il terzo volume della Trilogia del Baztàn, invece Dolores Redondo ci regala un altro incontro con lei nel suo ultimo romanzo, Il lato Nord del cuore, pubblicato lo scorso 18 febbraio da Dea Planeta con traduzione di Marcella Uberti Bona.
È l’estate del 2005 quando l’allora viceispettrice Amaia Salazar, in forza alla Policia Foral della Navarra, è a Quantico, nella sede dell’FBI, per seguire un corso di perfezionamento per i poliziotti dell’Europol. Non è la prima volta che la poliziotta spagnola ha a che fare con l’FBI e, a giudicare da quanto seguirà, non sarà neanche l’ultima: proprio durante il corso, Amaia si distingue per un mix di genio ed insolenza che la portano direttamente al cospetto di Aloisius Dupree, l’agente speciale incaricato di seguire il caso di un serial killer atipico. L’uomo sembra agire sempre in luoghi appena colpiti da uragani o tempeste e le sue vittime sono sempre famiglie. Grazie alle acute osservazioni di Amaia si scoprirà che il killer in realtà segue una sua ritualità ben precisa e studiata, quasi una liturgia: c’è, in questi omicidi, una forte componente di spiritualità. E la cosa che agli altri agenti sembra strana è che proprio Amaia, refrattaria a ogni forma di superstizione o credenza popolare, sia quella che meglio riesce a capire le dinamiche che stanno dietro a questi omicidi rituali e soprattutto, quella che più riesce ad entrare in sintonia con le vittime. Ma se gli altri agenti, razionali e pragmatici, non capiscono, Dupree sì che coglie tutte le potenzialità di Amaia: lui, che come lei viene da un luogo in cui misticismo e credenze ancestrali sono parte della cultura popolare, lui che come lei ha attraversato l’inferno, sa bene cosa prova la giovane poliziotta e sa quanto queste sue capacità siano preziose nel suo lavoro, tanto da renderla il classico ago in un pagliaio. È per questo che decide che Amaia deve essere nella squadra che andrà a stanare il Compositore – questo il nome dato al killer – proprio nella città più spirituale degli Stati Uniti, a New Orleans: è in questa città che sta per scatenarsi il peggior uragano di tutti i tempi, Katrina. E quale occasione potrebbe essere più ghiotta per un killer che camuffa i suoi delitti con l’alibi dell’uragano? Nessuno, però, sa ancora quale potenza distruttrice sta per abbattersi sulla città della musica e del Voodoo, neanche Dupree che ci è nato, neanche l’assassino che è pronto a colpire.
Il lato Nord del cuore è un romanzo difficile da collocare tra quelli che hanno come protagonista Amaia Salazar: potrebbe essere considerato un prequel della Trilogia del Baztàn (Il guardiano invisibile, Inciso nelle ossa, Offerta alla tormenta), però non sarebbe una collocazione corretta giacché non si potrebbe leggerlo senza conoscere bene tutti gli elementi dell’infanzia della poliziotta qui richiamati costantemente; tuttavia, sebbene ambientato in anni precedenti a quelli della Trilogia del Baztàn, il romanzo ci permette di progredire nella conoscenza della vita di Amaia Salazar: affronta, infatti, la preadolescenza della poliziotta, gli anni successivi agli eventi che ne hanno segnato l’infanzia. Scopriamo, per esempio, ulteriori abissi di dolore e crudeltà inflitti alla giovane Amaia, nonché passaggi della sua vita che l’hanno portata ad essere la donna e la poliziotta che è ora, così speciale ed inconsueta, superba, inaccessibile eppure profondamente empatica e sensibile. Altro tassello importante è poi l’approfondimento di un personaggio che nei romanzi precedenti era rimasto in ombra pur essendo presente e determinante: Aloisius Dupree, un agente speciale tanto enigmatico quanto interessante del quale oggi, a lettura conclusa, sappiamo già qualcosa in più.
Altro aspetto da sottolineare è il cambio di ambientazione che, sebbene parziale, non è solo un mero spostamento fisico: nei romanzi precedenti tutto era incentrato sulle credenze popolari del Baztàn che, penetrate profondamente nella mentalità degli abitanti della valle, ne condizionano azioni e psicologia; le ritroviamo anche qui e saranno determinanti nell’aiutare Amaia a capire la situazione in cui si trova ad indagare che presenta molte analogie con la sua, ma qui siamo in America, in Louisiana, con credenze diverse – sebbene simili – ma soprattutto con un pragmatismo molto più accentuato. È chiaro, quindi, che cambiando il background, la narrazione acquista un respiro diverso: se nella Trilogia del Baztàn la voce della Redondo era più incisiva, quasi autorevole, qui perde terreno dovendo uniformarsi a modelli narrativi più noti, tanto da somigliare ad altro, per esempio a scrittori americani come Deaver che pure – sebbene in modo meno pregnante – non sono estranei alle tematiche trattate qui.
In conclusione, Il lato Nord del cuore è un thriller leggermente più lento e meno brillante dei precedenti con Amaia Salazar, ma è comunque affascinante per i temi trattati, ben scritto e ben studiato, quindi meritevole di lettura e attenzione.
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- Redondo, Dolores (Autore)