Poco più di un anno fa Thriller Café cominciava a occuparsi dello straordinario James Oswlad e concludeva il suo post su Nel nome del male con un augurio:
Al momento non sappiamo dire se Giunti pubblicherà l’intera serie ma se vi piace il crime scozzese intanto vi suggeriamo di cominciare con questo romanzo: probabilmente se venderà abbastanza avrete modo anche di leggere in italiano anche i successivi.
Che dire? Le vendite devono essere andate bene perché ora Giunti si prepara a pubblicare Il libro del male (traduzione di Leonardo Tiaiuti), e si tratta di un romanzo che farà discutere e si propone già fin d’ora come uno dei thriller più interessanti del 2015. Avventuriamoci nella sinossi per poi tornare a parlare di James Oswald:
Sono passati ben dodici anni da quando Donald Anderson, il famigerato killer di Edinburgo, è stato arrestato.
Tony McLean, il detective che è riuscito a fermarlo, a duro prezzo visto che Anderson ha ucciso la sua fidanzata, è sempre stato convinto che si trattasse di un caso chiuso, ma ora la morte di Anderson, assassinato nella sua stessa cella, suscita più di un interrogativo.Dopo dodici anni ricomincia infatti la macabra serie di omicidi e una ragazza viene ritrovata, nuda e legata a un ponte, in quello che sembra essere una macabra e fedele copia del modus operandi dell’ormai defunto Anderson.
Non possono esserci che due ipotesi: o è stato commesso un tragico errore nell’arrestare Anderson, lasciando libero di agire il vero killer, oppure è ora in azione un copycat di Anderson. Ed entrambe le ipotesi sono spaventose.Ma c’è anche una terza possibilità, più difficile da seguire e credere: forse il “Libro del Male” sta influenzando varie persone a commettere crimini feroci e macabri.
Tony McLean è costretto a mettersi nuovamente a caccia del colpevole o, forse, dei colpevoli.
James Oswald è davvero una figura particolare, in grado di spiccare in un campo come quello degli scrittori di thriller che è già di suo affollato da personaggi notevoli: per una ventina d’anni ha scritto solo per passione, mentre passava attraverso una nutrita serie di lavori quali allevatore di pecore o mercante di vini. È stato il self-publishing a salvarlo dopo una serie di storie inviate a varie case editrici senza alcun successo: Nel nome del male è stato scaricato in pochi mesi da più di 350.000 lettori, dato che lo ha subito messo sul radar di una casa editrice di gran livello quale la Penguin, che si è immediatamente accaparrata i diritti della serie.
Ora Oswald ci regala il secondo capitolo della serie e sarà interessante capire quanto peserà il dato soprannaturale, che è proprio l’elemento che inizialmente aveva motivato il rifiuto da parte di molte case editrici.
Nel frattempo, nonostante le traduzioni in molte lingue e le notevoli vendite in patria, James Oswald non si è minimamente montato la testa, continua a condurre la sua vita, diviso fra la cura dell’allevamento di giorno e la scrittura notturna, con ben poco spazio per distrazioni e sirene, un sicuro segno che ci aspettano parecchi altri romanzi da parte di questo autore.
Intanto non facciamoci sfuggire Il libro del male; se siete curiosi, seguendo il link qui sotto potrete gustare un’anteprima.
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