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Gentili avventori del Thriller Café, oggi ospitiamo al nostro bancone lo scrittore Vincenzo Ramaglia, al suo esordio letterario con Il maestro delle metope, thriller pubblicato da Watson Edizioni.

Trieste, città di confine, esoterica e misteriosa. È questa l’ambientazione scelta da Ramaglia per questo suo romanzo ricco di simbolismi, misteri da svelare e scene da decifrare. Quella che si trovano davanti Alice Malandra e Geremia Molin, per esempio, è tanto inquietante quanto perversamente affascinante: in una teca di vetro sono imprigionati i corpi nudi di due donne, in una posa inconsueta, con intorno una vera e propria scenografia montata ad arte.

Come sono venuti a conoscenza del delitto?

Semplice: due donne non meglio identificate fanno due telefonate identiche denunciando l’accaduto. Semplice no? Eppure qualcosa non torna. Cos’è davvero accaduto in quella casa in via del Bastione, peraltro in una data palindroma?

Sarà difficile districarsi per i due investigatori, lei ispettrice con la passione per i manga, le serie tv e i tatuaggi, lui suo consulente, nonché fotoreporter pungente e solitario. Fortuna che a dar loro manforte accorrerà in aiuto la prodigiosa memoria del libraio Leroux!

Incipit

Per permettervi di avere un’idea del libro in questione, vi proponiamo il suo incipit.

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Emesottedelamelorp.

Suona come una voce artificiale, sintetica, asettica. Suggerisce la tipica sensazione di una traccia audio riprodotta all’incontrario. Il cosiddetto effetto reverse. Dapprima gli operatori pensano a uno scherzo. Poi però le telefonate si intensificano. Al punto che nel corso dei due mesi che precedono il delitto di via del Bastione quell’intruglio insensato di vocali e consonanti si trasforma in un bel grattacapo per la Questura di Trieste.

Emesottedelamelorp.

Naturalmente l’anonimato di una telefonata a una questura è tutto fuorché inviolabile. Gli operatori rintracciano subito il numero da cui provengono le chiamate.

Prima sorpresa: è di un cellulare francese; ma quando provano a richiamare, il numero risulta disattivato.

Seconda sorpresa: l’intestatario è un fossoyeur, cioè un becchino; si chiama Gustave Renaud e lavora al Cimetière de Barfleur, un cimitero che si affaccia sul a Manica in un comune di circa seicento anime, nel a Bassa Normandia.

Per quale motivo un becchino normanno dovrebbe tempestare la Questura di Trieste con quella sequenza alfabetica?”

Booktrailer

L’autore

Vincenzo Ramaglia, compositore, musicista elettronico (remixato da artisti IDM internazionali, del calibro di µ-Ziq, Shigeto, Emika, Venetian Snares, Alva Noto, Plaid e Son Lux), docente di linguaggio audiovisivo, autore de Il suono e l’immagine. Musica, voce, rumore e silenzio nel film (Dino Audino Editore), dal 2000 è direttore dell’Accademia di Cinema e Televisione Griffith di Roma. Già ampiamente apprezzato da riviste web e cartacee della scena musicale italiana (tra cui Ondarock, Rockerilla, Blow Up, Sentireascoltare, Rumore), nel 2020 il suo quinto album (La parole, feat. Laure Le Prunenec) si è imposto all’attenzione di magazine musicali ed emittenti radiofoniche di tutto il mondo (tra cui PopMatters, CLASH, Sonofmarketing, Vents, XS Noize, Self-titled, Magnetic, Mxdwn, Bandcamp Daily, BBC Radio). Il Maestro delle Metope è il suo primo romanzo.

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Il maestro delle Metope
  • Ramaglia, Vincenzo (Autore)

Articolo protocollato da Redazione

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