Il mercante di libri maledetti, di Marcello Simoni è sicuramente uno dei romanzo rivelazione del 2011, con un successo inaspettato sia di critica (l’autore recentemente ha vinto la IV edizione del premio Emilio Salgari, la competizione biennale di letteratura avventurosa) che di vendita, con 11 edizioni in soli due mesi dall’uscita. Un gran risultato per un esordiente, che prima di approdare in Italia aveva già pubblicato il romanzo in Spagna nel 2010 col titolo El secreto de los cuatro ángeles. Oggi lo recensiamo sulle nostre pagine.
Titolo: Il mercante di libri maledetti
Autore: Marcello Simoni
Editore: Newton Compton
Anno: 2011
Anno Domini 1205 : il monaco Vivienne de Narbonne, incriminato di negromanzia, viene braccato ed eliminato dalla Saint-Vehme, i Veggenti, un tribunale segreto di matrice germanica composta da uomini senza scrupoli. Sono alla ricerca di un libro che racchiude in sé il potere delle forze angeliche e celesti l’Uter Ventorum.
Tredici anni dopo compare al monastero di Santa Maria del Mare, poco lontano dal Mar Adriatico, nelle tratta tra Ravenna e Venezia, un mercante di reliquie, Ignazio da Toledo, che qui riceve un messaggio dal conte Enrico di Salò, avogador di Venezia, che chiede di incontrarlo urgentemente a Venezia. Qui il mercante riceve l’incarico di recuperare proprio quel libro responsabile della scomparsa del suo amico Vivienne e del suo ininterotto peregrinare da più di dieci anni: l’Uter Ventorum. Inizia così una vera e propria caccia al tesoro in cui Ignazio, insieme al suo fido Wilalme e a Uberto, converso del monastero di Santa Maria del Mare, verrà a capo di un intricato complotto, costellato da enigmatici ed efferati personaggi, pronti a tutto per mettere le mani sul misterioso e portentoso libro degli Angeli.
Non è bene rivelare troppo della trama di questo thriller medievale che ci immerge in un’ atmosfera di mistero e magia, che non ha bisogno degli scenari del genere fantasy per risucchiare il lettore nella trama di una storia di per sé già avvincente, che scorre veloce e senza intoppi. Il romanzo, infatti, è sostenuto da una prosa asciutta che, come il pennello di un pittore impressionista, con pochi tratti riesce a descrivere azioni, paesaggi, sentimenti e personaggi senza indugiare in prolisse ed inutili descrizioni.
Su tutti i personaggi si staglia quello del mercante protagonista, il cui continuo peregrinare per il mondo e la lontananza forzata dalla sua casa e dalla sua famiglia ricorda molto la figura di Ulisse: come l’eroe omerico, Ignazio è posseduto da grande curiosità e da un indomito spirito di ricerca, oltre che di una sottile astuzia di cui darà spesso prova nel corso della storia. Tra i villain del romanzo, è apprezzabile la figura di Slawnik, affiliato della Saint Vehme, personaggio che nel corso della storia avrà uno sviluppo particolare, che non stiamo qui a rivelare per non togliere nulla al lettore.
Leggere questo libro è stato davvero un piacere a cui si è aggiunto anche l’utile, nel senso che attraverso Ignazio da Toledo si imparano un sacco di cose curiose e interessanti sul Medioevo e non solo. Ad esempio (visto che siamo in clima di feste) possiamo venire a sapere che i Re Magi non sono semplicemente quei tre personaggi da presepio che segnano l’arrivo dell’Epifania, ma che bensì erano dodici saggi che vivevano sui monti dove studiavano le stelle. Per alcuni erano addirittura degli stregoni in grado di sconvolgere gli elementi, di turbare le menti e di togliere la vita ad un uomo grazie alla magia dei propri incantesimi. Se poi volete sapere cosa c’entrino i Magi nella storia, allora dovete per forza leggere il romanzo.
Ammetto che il mio entusiasmo per questa opera deriva anche dalla naturale simpatia che in me ha suscitato il leggere la biografia dell’autore: anno di nascita 1975, laureato in lettere, ex-archeologo… troppi elementi in comune per non sentirlo a me vicino, dal momento che abbiamo condiviso lo stesso iter studiorum, per parlare alla maniera di Ignazio. E del resto lo studio e il lavoro di ricerca che deve esserci stato preliminarmente per mettere in piedi la struttura alla base del romanzo dimostra che l’autore sia un competente in materia (Simoni in passato è stato autore di alcuni saggi storici pubblicati su riviste specialistiche per addetti ai lavori).
Bisogna sapere comunque che Il Mercante dei libri maledetti è il primo di una trilogia in cui ogni volume rappresenta una storia a sé, perché, come ha affermato lo stesso Simoni, è giusto che ogni romanzo si debba concludere con la parola fine, senza lasciare in sospeso il povero lettore: proposito buono e giusto che ce lo fa apprezzare ancora di più come autore.
Dal sito dell’editore è possibile anche scaricarne un estratto (pdf – consigliato clic destro e salva).
Se siete interessati inoltre al booktrailer, infine, vi basta pigiare sul play.
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