Mondadori continua nell’impresa di pubblicare i romanzi ancora inediti di R. Austin Freeman e questa volta tocca a Il mistero della cassa scomparsa, un’opera apparsa in originale nel 1933 con il titolo di Dr. Thorndyke Intervenes e tradotta da Mauro Boncompagni.
R. Austin Freeman (Londra, 1862 – Gravesend, 1943) medico e in seguito apprezzato scrittore di gialli, è ricordato in particolare per la sua più nota creazione letteraria, il Dr John Evelyn Thorndyke, protagonista di una lunga serie di romanzi e racconti.
Thorndyke è generalmente riconosciuto come uno dei primi investigatori a utilizzare un metodo scientifico, facilitato in questo dalla sua formazione medica.
Professore di medicina legale, il dott. Thorndyke è stato uno dei primi detective ad affidarsi in modo massiccio alla raccolta di dati e prove: varie analisi di laboratorio, l’esame accurato del cadavere, l’utilizzo delle impronte digitali e altri accorgimenti in seguito diventati prassi erano atti nuovi e innovativi al tempo e sia questa attitudine che la presenza di un amico/assistente (Christopher Jervis) invitano con facilità al confronto con un suo collega ben più famoso, ovvero Sherlock Holmes.
Vediamo di capire come saranno messe alla prova logica e capacità di deduzione in questo Il mistero della cassa scomparsa.
Al deposito bagagli della stazione di Fenchurch Street sembra essere un giornata tranquilla passata nel consueto avvicendarsi di clienti che depositano e ritirano le loro proprietà. I problemi cominciano quando un tale Dobson si presenta per ritirare una cassa lasciata in custodia qualche tempo prima. Dobson sembra agitato e cerca di recuperare al più presto il suo bagaglio ma la cassa, pur avendo nome e indirizzo giusti, è però collegata a un numero errato e quando l’addetto decide di aprirla per verificarne il contenuto, si scoprirà che contiene una macabra sorpresa: una testa umana recisa di netto.
Il signor Dobson scompare senza lasciare alcuna traccia e il mistero si infittisce. Fra i testimoni dell’accaduto troviamo anche Christopher Pippet, un ricco statunitense giunto in Inghilterra per scoprire qualcosa di più circa i suoi avi, e per la precisione suo nonno, l’ormai defunto Josiah Pippet, che in molti pensano avesse una doppia identità e fosse in realtà l’eccentrico e misterioso Conte di Winsborough.
Christopher Pippet vuole a tutti i costi dimostrare i suoi legami e parentele, per procedere quindi a reclamare titolo e proprietà del conte, ma il procedimento legale che ha avviato lo collegherà ben presto ad alcuni atti criminali quali un furto di platino in Lettonia e il recente ritrovamento della testa nel deposito bagagli.
E mentre la polizia vaga senza avere alcuna reale traccia o indizio, toccherà al dottor Thorndyke mettere alla prova le sue capacità deduttive per cercare di scoprire cosa lega questi fatti…
In appendice a Il mistero della cassa scomparsa potrete trovare Quello che le cameriere non dicono, racconto di Alessandro Marchetti Guasparini, vincitore del premio Gialli sui laghi 2015.
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