Arrivano in libreria i racconti inediti di Marcello Simoni, uno dei talenti italiani in materia di narrazione storica, acclamato all’unanimità dal pubblico e dalla critica; si citano qui, tra i tanti, D’Orrico, La Stampa, la Repubblica, Vanity Fair.
Edite da Newton Compton editori (2021), le novelle, dieci in tutto, rappresentano non a caso dieci metaforiche torri di un castello, tra Storia, avventura, mistero, gotico e sovrannaturale.
Duecentosedici pagine scorrevoli e avvincenti, per le motivazioni che ora verranno esposte.
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In una prima sezione (i Racconti di Sicilia), si incontrano nuovamente Ignazio da Toledo, il mercante dei libri maledetti, e Michele Scoto, astrologus imperiale; accattivante l’idea, sia pur velata, di affrontare la leggenda alchemica del golem in apertura.
Nella seconda sezione, invece, si leggono avventurosi racconti di mare, che peraltro si ricollegano ad altre saghe dello stesso Simoni, e in specie a quella dell’abate nero e a quella dell’isola dei monaci senza nome; l’appassionato di cronistoria ha in questa occasione la possibilità di scoprire qualche cosa circa la figura di Damiano de’ Medici, fratello gemello di Cosimo.
Nell’impostazione iniziale, i due racconti di Sicilia ricordano Le mille e una notte, mentre quelli del mare il classico Emilio Salgari (citato da Simoni, assieme a Dumas e Stevenson, nell’utile introduzione, denominata Perché questo libro) o l’odierno Conn Iggulden, con particolare riferimento al volume dedicato allo scontro tra Caio Giulio Cesare e i pirati.
Infine vi è una sezione thriller, con racconti del mistero (due dei quali ambientati durante il Natale!); notevole l’ultima short story stregonesca, tra occulto, spiritismo, Edgar Allan Poe e Christian Jacq.
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E a proposito delle sopra citate mille e una notte, anche in questo caso Simoni riesce a intrattenere il volubile Sultano (il lettore) e a conquistarne il cuore.
Come il Sultano, chi legge è implacabile: può tagliare la testa allo scrittore, ma può anche appassionarsi come in nessun altro caso. Dunque si realizza l’auspicio iniziale del Nostro (lo si legge a pag. 10 del testo), ovverosia perdersi per qualche tempo dentro queste trame.
Chi scrive aveva già apprezzato in passato le opere del romanziere in commento, ma in questo caso i racconti sono risultati ancor più graditi e coinvolgenti.
Belle – come sempre – le illustrazioni dell’Autore ai racconti e interessanti le citazioni di Kardec e di Borges.
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- Editore: Newton Compton Editori
- Autore: Marcello Simoni