“Da quando faceva quel lavoro, non gli era mai capitato un caso del genere, uno di quelli che non lo faceva nemmeno dormire la notte.
Leggeva e rileggeva le carte, riguardava ogni relazione, ricontrollava tutte le prove, ma ancora il commissario Battaglia non era riuscito a capirci nulla.
>Quel caso sgangherato, però, ebbe il merito – o la colpa – di buttargli una volta per tutte la vita per aria. Ma andiamo con ordine!”
Questo è l’inizio e quanto segue è subito attraente. Gli intrighi fanno la loro immediata comparsa con un intreccio piuttosto naturale, dove gli accadimenti s’ingarbugliano con scorrevolezza destando nel lettore una subitanea curiosità. La trama, quindi si dipana con un ritmo incessante, e coinvolge per la sua umanità, per i tratti umoristici delicati, per le descrizioni di una natura incomparabile, e questo fino al coinvolgimento emotivo di chi legge.
I personaggi sono tutti ben tratteggiati da sembrare reali e convincenti ognuno nel proprio ruolo. Il commissario Battaglia è abbastanza completo e psicologicamente perfetto. È schivo e amabile al contempo, umano, affettuoso, sorprendente, esperto, ineffabile e soprattutto è dotato di un alto senso di Giustizia che lo onora. Emblematico, invece, è il personaggio di suo padre, che diviene essenziale nello scioglimento del caso, in un finale dal ritmo incalzante.
I dialoghi sono gradevoli, briosi, convincenti e ben si incastonano in una scrittura piuttosto scorrevole, mentre una nota a parte merita l’ambientazione del romanzo, che trasuda l’amore di Adriano Di Gregorio, per la sua terra: la Sicilia. La Sicilia di una immaginaria cittadina del catanese dai colori forti, reali, straordinari, sempre presente con suo azzurro del cielo e del mare a far da sfondo ad un romanzo poliziesco gradevole e originale.
Ti è piaciuto l'articolo? Iscriviti alla newsletter
Inserisci la tua email e riceverai comodamente tutti i nostri aggiornamenti con le novità, le anticipazioni e molto altro.
Compra su Amazon
Nessun prodotto trovato