A esattamente un anno di distanza da Il cadavere nel bosco, ecco che torna uno dei migliori autori scozzesi sulla piazza, Stuart MacBride, con Il ponte dei cadaveri.
Rimane invariato l’editore, Newton Compton, ma lo scrittore di Dumbarton lascia tirare un sospiro di sollievo al suo personaggio principale, il sergente Logan McRae, mettendolo a meritato riposo dopo ben dieci titoli vissuti intensamente, dal 2005 al 2007.
Ma Il ponte dei cadaveri non può comunque essere considerato come un vero e proprio romanzo a se stante, in quanto tornano alcuni dei comprimari fissi della serie di McRae.
Apparso in lingua originale nel 2017 per Harper Collins Publishers con il titolo di Now We Are Dead, Il ponte dei cadaveri sbarca nelle nostre librerie giusto in tempo per essere letto in spiaggia o fra i monti, con la traduzione di Francesca Noto.
Come preannunciato, sono comunque presenti alcuni dei comprimari più noti e apprezzati della serie, a partire da colei che assurgerà a ruolo di protagonista in Il ponte dei cadaveri, L’ispettore capo Roberta Steel, personaggio scomodo dalla testa ai piedi.
Quarant’anni passati da un po’, lesbica dichiarata e sposata con Susa dalla quale, grazie all’aiuto di Logan ha due figli, chainsmoker e poco abituata a frenare commenti pungenti, è a capo di una squadra quantomeno scalcinata, un team di ufficiali messi insieme in seguito alla loro conclamata incapacità di risolvere anche i casi più semplici.
Roberta Steel si troverà in una situazione piuttosto spinosa fin dalle prime pagine de Il ponte dei cadaveri, e dovrà attingere alle modeste risorse di diplomazia e tatto, non certo i suoi punti forti, per riuscire a fermare un pericoloso criminale e, ancora prima, dimostrare oltre ogni ragionevole dubbio che il sospetto sia davvero un criminale.
Vediamo di scoprire qualche elemento in più della trama de Il ponte dei cadaveri.
Dopo essersi data tanto da fare per chiudere per sempre in cella Jack Wallace, l’ispettore capo Roberta Steel si trova a dover rifar tutto da capo e anzi, ancor peggio, in quanto è stata colta sul fatto mentre falsificava alcune prove, con il risultato che ora non può più nemmeno avvicinarsi all’uomo, pena la perdita del distintivo.
Il problema grave è che con Wallace tornato in libertà sono subito riprese le feroci aggressioni alle donne e la Steel è completamente combattuta fra il rispetto delle procedure e la convinzione che Wallace vada fermato a ogni costo. I suoi superiori non sono certo d’aiuto: non ascoltano le sue rimostranze e segnalazioni e si limitano a riempirla di casi di poca importanza per cercare di distrarla dalla sua ossessione.
Ma non c’è nulla da fare: Roberta Steel è completamente convinta della colpevolezza di Wallace e la sua coscienza le impedisce di stare ferma senza intervenire: come potrà però agire senza rovinarsi la carriera?
I fan del sergente Logan McRae possono però dormire sonni tranquilli: Stuart MacBride ha già pubblicato in patria altri due romanzi appartenetti a questo ciclo ed è lecito precedere una loro traduzione italiana più in là nel tempo.
Nel frattempo, chiunque voglia tenersi informato sulle attività di questo prolifico autore, che ha all’attivo anche una seconda serie, di minore importanza (dedicata ad Ash Henderson), può seguire notizie e comunicati sul suo sito ufficiale.
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- MacBride, Stuart (Autore)