Che (non) abbiate già letto nel 2014 il romanzo Il quinto testimone di Michael Connelly o (non) abbiate già visto la seconda stagione della serie Avvocato di difesa su Netflix, questa recensione fa comunque al caso vostro! Com’è possibile? Al Thriller Café ne sappiamo una più del diavolo!
Era stato un anno duro per lo studio legale Michael Haller e Soci. Gli incarichi di tipo penale si erano molto ridotti per via della crisi economica. Non che il tasso di criminalità fosse diminuito; a Los Angeles i reati erano totalmente indifferenti all’andamento dell’economia. Ma i clienti paganti erano diventati merce rara. A quanto pareva, nessuno aveva più i mezzi per permettersi un difensore. Di conseguenza gli avvocati d’ufficio erano pieni di lavoro mentre i tipi come me morivano di fame.
La crisi economica aveva investito pesantemente gli Stati Uniti e Mickey Haller è costretto a reinventarsi civilista, patrocinando cause contro i pignoramenti degli immobili, ricaduti a pioggia sui malcapitati contraenti di mutui a tasso variabile. Una sciagura per la comunità, una grande opportunità per gli avvocati di quel settore.
Quando però arriva una richiesta di patrocinio da parte di Lisa Trummel, una delle ex clienti di Haller molto attiva nella lotta contro le banche speculatrici, l’avvocato non può certo immaginare che si tratti dell’accusa di omicidio ai danni di Mitchell Bondurant, capo dell’ufficio ipoteche della banca WestLand, con la quale Lisa era in lotta per il possesso della casa.
Visto che era tornata alla stazione di polizia prima di entrare in carcere, Lisa era ancora vestita con i suoi abiti. Sulla t-shirt che indossava, decorata con un disegno floreale, non erano visibili tracce di sangue così come sul resto dell’abbigliamento. Il viso era rigato di lacrime e i capelli scuri e ricci erano spettinati. Lisa era piccola e la luce cruda della stanza la faceva sembrare ancora più minuta.
Gli indizi sembrano puntare contro Lisa per via di un’ordinanza restrittiva emessa mesi prima dal tribunale nei suoi confronti, per aver minacciato pubblicamente Bondurant durante una manifestazione, ma Haller resta perplesso dalla frettolosità con cui è stata tratta in arresto e accetta di tornare a fare il penalista per difendere Lisa in quello che si preannuncia essere un processo molto difficile.
Al suo fianco, la squadra di sempre: la seconda ex moglie Lorna Taylor e l’amico investigatore Cisco, fidanzato di Lorna, nonché una giovane associata Jennifer Aronson, soprannominata Bullocks perché laureata in legge alla Southwestern, la facoltà situata negli ex magazzini Bullocks, sul Wilshire Boulevard.
La corsa verso un verdetto favorevole alla sua assistita sembra interrompersi subito, dinanzi a un baluardo della Procura, Andrea Freeman, contro la quale Haller non ha mai vinto.
Dimostrare che non è stata Lisa a colpire alla testa con un oggetto sconosciuto Mitchel Bondurant sembra essere impossibile, ma per il sistema legale americano alla difesa basta instillare nella giuria il ragionevole dubbio che i fatti non si siano svolti esattamente come la Procura ha ricostruito, per sperare in un verdetto di non colpevolezza.
Sarà davvero così facile per Michey Haller?
Lo sarebbe, se il romanzo non l’avesse scritto Michael Connelly!
Stile vivido, periodi brevi, personaggi che bucano le pagine, trame intricate e interessanti, questa è la cifra stilistica del grande scrittore americano, che ad ogni romanzo si conferma essere una delle voci più autorevoli del panorama mondiale.
Sia che amiate più Bosch, Haller, McEvoy, McCaleb o la Ballard, una volta entrati nell’”universo Connelly” difficilmente riuscirete ad allontanarvi, senza provare nostalgia, un universo fatto di numerosi crossover letterari tra i filoni che poco sono riproducibili sullo schermo, partendo proprio da Bosch e Haller.
Nella prima serie Netflix di Avvocato di difesa, basata sul romanzo The brass verdict (La lista) l’avvocato Haller per la prima volta avrebbe dovuto incrociare il proprio passo professionale con quello del fratellastro, il più celebre detective Harry Bosch, che però è stato sostituito con un altro personaggio, il detective Griggs (interpretato da Ntare Guma Mbao Mwine). Ѐ di tutta evidenza, come sostiene lo stesso Connelly, che se si riuscisse a trovare il modo di far dialogare i due colossi concorrenti Netflix e Amazon Prime (proprietario dei diritti della serie Bosch con Titus Welliver) si potrebbe riuscire anche a portare la pace nel mondo!
Il mondo letterario di Connelly
Il Lincoln Lawyer esiste davvero!
La mia Lincoln era un’auto corazzata. L’avevo comprata usata dalla vedova di un membro del cartello di Sinaloa che era stato assassinato. […] La lezione che avevo imparato dall’uomo di Sinaloa era che non si scenda mai dalla propria auto a meno di non esservi costretti.
Il punto 1 del vademecum sulla privacy dal titolo “Quando parlo con uno scrittore dei fatti miei…” recita: “Se ho raccontato un mio fatto personale ad un amico/conoscente scrittore non potrò mai accampare diritti sull’uso che farà di tali informazioni”.
Ѐciò che è successo all’ex avvocato difensore penalista, ora procuratore, David Ogden quando nel lontano 2001 chiacchierò con Michael Connelly ad una partita dei Dodgers. Lo scrittore lo bombardò di domande su come facesse a gestire i clienti, il lavoro, lo studio stando comodamente seduto su una macchina, guidata da un autista (un colpo di marketing di Ogden che gli valeva fama e clienti nuovi).
Nel 2005 fu dato alle stampe il romanzo The Lincoln Lawyer che nel 2011 approdò nel grande schermo, impersonato da un magistrale Matthew McConaughey, da rimpiangere amaramente da quando è stata rilasciata da Netflix la prima stagione della serie televisiva Avvocato di difesa, interpretata da Manuel Garcia Rulfo [n.d.r. se non ricordate il film o non l’avete mai visto, non andate a ripescarlo prima di aver finito tutta la serie attuale, che è sicuramente meritevole di tutta la vostra attenzione].
Dennis Wojciechowski è un vero investigatore!
Da ragazzo Wojciehowski aveva fatto parte di un gruppo di motocicistiti denominato Road Saints, in cui però c’era già un altro tipo che si chiamava Dennis, così, visto che nessuno riusciva a pronunciare il suo cognome, gli tocco il soprannome di Cisco Kid, eroico caballero messicano a cui lo avvicinavano i capelli scuri e i baffi. I baffi erano spariti, ma il nome era rimasto.
Ebbene sì, anche Cisco è un personaggio reale, amico e collaboratore dello scrittore, il quale gli ha anche dedicato l’intero romanzo: “A Dennis Wojciechowski con i miei ringraziamenti”.
Differenze tra romanzo e serie tv
Ѐ ultroneo sottolineare quanta distanza ci sia, in termini di compressione di trama, tra un romanzo e la sua trasposizione cinematografica. Il divario, invece, tra romanzo e serie tv si colma facilmente, in considerazione del fatto che l’intero romanzo di Connelly Il quinto testimone è servito da scheletro per la sceneggiatura di ben dieci episodi. Questo permette, naturalmente, di stravolgere meno i personaggi e l’andamento sinuoso della narrazione ma, in ogni caso, esistono molteplici fattori che possono spingere una casa di produzione a eliminare un personaggio, sostituirlo, variarne la storia od omettere particolari che filmicamente potrebbero risultare in video poco attraenti. Di seguito, sottolineo le discrepanze marchiane che sono balzate al mio occhio miope durante la visione:
Lo studio legale Haller e Soci
Lo studio Michael Haller e Socio si riunì al gran completo quel pomeriggio nel soggiorno di Lorna Taylor, a West Hollywood. Erano presenti Lorna, ovviamente, il mio investigatore Cisco Wojciechowski, visto che il soggiorno era anche il suo, e la giovane associata Jennifer Aronson. Mi accorsi che Jennifer sembrava a disagio e dovetti ammettere che il luogo non era molto professionale.
Nella seconda serie di Avvocato di difesa Haller ha già uno studio megagalattico vicino al tribunale ma non ha assunto nessun socio, anzi, Lorna è costretta ad assumere un plotone di studenti di legge per aiutarla a vagliare l’enorme massa di carta con la quale la Procura ha voluto sotterrare la difesa, che aveva chiesto l’accesso all’intero fascicolo del caso Trummel.
La valigetta di Haller
La valigetta e il suo scomparto segreto avevano quasi una decina d’anni e, per quanto ne sapevo, il loro precedente proprietario era ancora in una prigione federale. L’avevo ereditata da circa sette anni, in un momento in cui i casi legati alla droga erano la mia fonte di guadagno.
Un particolare che non viene messo a fuoco nella serie è quello della valigetta di Haller, dotata di un dispositivo a bassa frequenza che interferisce con qualsiasi altro dispositivo in ascolto, entro una decina di metri. L’avvocato se ne serve quando deve conferire con i suoi clienti in carcere o nei posti di polizia, evitando così di farsi intercettare le conversazioni.
Il personaggio di Trevor Elliott
Già nella prima serie di Avvocato di Difesa si evince un aggiustamento creativo ai tempi attuali dei romanzi di Connelly. Il cliente di Haller accusato di aver ucciso la moglie, lavora come imprenditore cinematografico e non nel settore dei videogame, mondo che ora è decisamente più ricco e innovativo di quello cinematografico.
Anticipazioni sulla Terza Stagione
La produzione Netflix parla del rilascio della terza stagione nell’autunno del 2024. Di certo si sa solo che sarà composta di dieci puntate come le precedenti serie, sarà basata sul romanzo “Il dio della colpa” (The Gods of Guilt) e che sarà assente il personaggio della prima ex moglie Maggie McPherson procuratore di Haller, data l’indisponibilità dell’attrice Neve Campbell (assente quasi totalmente già dalla seconda serie, con la scusa di un “incarico in un’altra città”.)
Who is who?
Qui la biografia completa di Michael Connelly, redatta da Elvetio Sciallis.
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Articolo protocollato da Monica Bartolini
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