Con Il ragno nel 2000 Micheal Connelly vinse il Premio Bancarella. In attesa dell’uscita del prossimo libro con protagonista Harry Bosch, Il cerchio del lupo, che dovrebbe arrivare in libreria a breve, vi propongo l’incipit di questo suo ottimo thriller, sicuramente uno dei migliori della serie:
La parola risuonò strana, quasi l’avesse pronunciata un altro. Nella propria voce Bosch avvertì un’ansia che non riconosceva. Il semplice pronto che aveva sussurrato al telefono era pieno di una speranza quasi straziante. Ma la voce che gli rispose non era quella che voleva sentire.
“Detective Bosch?”
Per un istante Bosch si sentì un idiota, chiedendosi se l’interlocutore avesse notato il tremolio della sua voce.
“Sono il tenente Micheal Tulin. Parlo con il detective Bosch?”
Quel nome sembrava non ricordargli nulla, e la momentanea preoccupazione per il tono della propria voce lasciò subito il posto a un brutto presentimento.
“Sì, sono Bosch. Cosa c’è? Cos’è successo?”
“Resti in linea. Il vicecapo Irving vuole parlarle.”
“Che cosa…”
L’interlocutore svanì con un clic e rimase solo il silenzio. Bosch ricordò finalmente chi era Tulin… l’aiutante di Irving. Rimase immobile in attesa e si guardò intorno nella cucina: soltanto la fievole luce del forno era accesa. Con una mano tenne il ricevitore premuto contro l’orecchio, posando istintivamente l’altra sullo stomaco, dove una vaga paura e un senso di nausea si stavano contorcendo. Osservò i numeri luminosi sull’orologio del forno. Erano quasi le due ed erano passati cinque minuti dall’ultima volta in cui li aveva guardati. “C’è qualcosa che non va” pensò mentre aspettava. “Non lo fanno per telefono. Di solito vengono a bussare alla tua porta e te lo dicono in faccia”.
Finalmente Irving sollevò il ricevitore dall’altro capo della linea…
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