Recensiamo Il segreto della Genesi, atteso romanzo thriller di Tom Knox, giornalista e “scrittore di viaggio” inglese il cui vero nome è Sean Thomas. L’intreccio è incentrato sul sito archeologico di Gobekli Tepe nel deserto della Turchia orientale: qui sorge un santuario megalitico risalente all’inizio dell’era Neolitica (11.000 anni fa), il primo esempio di architettura religiosa e monumentale, costruito in tre o forse cinque secoli e misteriosamente seppellito dall’uomo duemila anni dopo…
Titolo: Il segreto della Genesi
Autore: Tom Knox
Editore: Longanesi
Traduttore: S. Caraffini
Anno di pubblicazione: 2009
Pagine: 413
Trama in sintesi:
Brutali delitti tra Londra e le più remote isole britanniche conducono l’ispettore Forrester di Scotland Yard a ipotizzare delle esecuzioni rituali.
Intanto, in Turchia il giornalista Robert Luttrell stringe amicizia con il direttore degli scavi, l’archeologo Franz Breitner, e la sua assistente Christine. Rob conosce così la storia del tempio più antico del mondo, edificato dodicimila anni fa e sepolto due millenni dopo per motivi ancora ignoti. Qualcuno però non vuole che gli scavi continuino, è disposto a tutto, anche a uccidere, affinché il segreto custodito dal tempio resti nascosto. Un segreto celato da millenni, eppure sotto gli occhi di tutti, nel libro della Genesi.
Macabro, a tratti truculento al limite del disgusto, ma ben congegnato e raccontato come si deve, questo Il segreto della Genesi. Reduce dalla delusione de Il primo apostolo, ho cominciato a leggerlo senza molte speranze, quasi un po’ prevenuto vista la ritornante commistione di thriller, storia antica e religione. Ma mi sono ricreduto in poche pagine. A differenza di Becker, Knox è evidentemente un professionista della parola: narrazione scorrevole, dialoghi realistici e rafforzati da puntuali descrizioni di comunicazione non verbale. Personaggi forse non eccezionali sotto il profilo dell’originalità, ma coerenti e delineati con tratti distintivi che danno loro una caratterizzazione quanto meno sufficiente. L’intreccio narrativo poggia invece sui classici due binari che prima o poi convergeranno: uno dal taglio archeologico, antropologico ed esoterico, l’altro più propriamente mystery con sprazzi nel thriller e addirittura nello splatter. Non facile da gestire il loro legame, il modo in cui un tempio antichissimo possa essere legato a una catena di delitti, e in una certa misura ci si potrebbe chiedere se tutto il mistero di Gobekli Tepe sia in fondo un pretesto per un serial thriller o se invece non fosse possibile fare a meno della setta assassina e puntare solo su di esso. Il ricongiungimento dei due filoni della trama comunque arriva, puntuale e tutto sommato legittimo, visto che il terreno era stato preparato bene, e il finale non delude. Pur chiudendo il libro con una soluzione un po’ scontata, riannoda ugualmente tutti i fili sciolti senza cercare il colpo di scena che avrebbe stonato. Nel complesso un libro che sa incuriosire e che dopo tanta avventura e adrenalina lascia il lettore con l’impressione che, nonostante tutto, si tratti solo di fiction. O forse no.
Nel sito The Genesis Secret, Knox svela i retroscena del libro e assicura: Se lo leggerete, scoprirete più di quanto avreste mai voluto sapere.
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