A distanza di quattro anni dal primo volume della trilogia dedicata a Timothy Wilde, Einaudi ci propone Il segreto di Gotham di Lyndsay Faye all’interno della collana Stile Libero Big.
Uscito in originale con il titolo Seven for a Secret, il titolo arriva a noi con la traduzione di Norman Gobetti e si colloca cronologicamente circa sei mesi dopo i fatti narrati ne Il dio di Gotham.
Nata nella California della Nord e laureata alla Notre Dame de Namur University, Lyndsay Faye si è quindi trasferita a New York in cerca di fortuna come attrice, per trovare invece il successo come scrittrice.
Nominata al Premio Edgar nel 2013, la sua trilogia di Timothy Wilde è stata tradotta in quattordici Paesi, consolidando una carriera in continuo progresso.
Il segreto di Gotham, episodio centrale, oltre a rafforzare definizione e caratterizzazione psicologica del protagonista, affronta un tema storico molto importante, che in precedenza abbiamo potuto conoscere, con altri metodi e scopi, in un film di grandissima importanza quale 12 anni schiavo, del quale raccomandiamo caldamente la visione.
Ne Il dio di Gotham avevamo fatto conoscenza con Timothy Wilde, gestore di un bar nella New York del 1845 che, a causa di un incendio, rimane improvvisamente sfigurato, senza lavoro e senza casa.
Il fratello gli trova un impiego nel neonato corpo di polizia, lavoro che inizialmente non sembra adatto al recalcitrante Timothy, ma che lo porterà a impegnarsi con successo in una importante indagine.
Vediamo ora cosa accadrà a Wilde ne Il segreto di Gotham.
Nella New York del 1846 Timothy Wilde è il migliore detective del giovanissimo corpo di polizia e, in una città spietata nella quale i criminali sembrano in grado di spadroneggiare e fare quello che vogliono, c’è sicuramente bisogno di persone come lui. Peccato che Wilde sia recalcitrante e reduce da perdite dolorose e avvenimenti tragici ma, quando Lucy Adams arriverà, terrorizzata e tremante, nel suo ufficio, riuscirà a mettere da parte emozioni e passato per affrontare una indagine che lo catapulterà in uno dei vicoli più bui della storia statunitense di quegli anni.
La Adams, bellissima donna di colore, si reca infatti da Wilde per denunciare un furto molto particolare: alla richiesta di che cosa le sia stato sottratto la donna risponde semplicemente “la mia famiglia”. Ecco quindi che Timothy Wilde scopre il violento e spietato mondo dei black-birders, delinquenti e trafficanti di uomini in grado di rapire persone di colore, farle scomparire dall’esistenza e portarle quindi nel Sud degli Stati Uniti d’America per rivenderli come schiavi ai proprietari delle piantagioni.
Ritrovare queste persone rapite è impresa spesso disperata, ma Wilde e suo fratello Valentine scaveranno a fondo nei bassifondi della New York dell’Ottocento, addentrandosi in un mondo di corruzione, violenza e razzismo sui quali i politici chiudono volentieri un occhio. Riusciranno i due a ritrovare la sorella di Lucy e suo figlio?
Nel frattempo Lyndsay Faye ha pubblicato in originale il capitolo conclusivo dedicato a questo riuscito personaggio, The Fatal Flame: non ci resta da sperare che Einaudi riesca a portarlo in libreria senza farci aspettare altri quattro anni.
Ti è piaciuto l'articolo? Iscriviti alla newsletter
Inserisci la tua email e riceverai comodamente tutti i nostri aggiornamenti con le novità, le anticipazioni e molto altro.