Recensiamo oggi al Thriller Café “Il silenzio dei larici” di Lenz Koppelstätter, edito da Corbaccio con traduzione a cura di Mara Ronchetti. Dopo “Omicidio sul ghiacciaio”, pubblicato dalla stessa casa editrice, questo è il secondo caso per il commissario Grauner e l’ispettore Saltapepe.
Nel paesino di Santa Gertrude, nella Val d’Ultimo – Alto Adige, vicino ai famosi larici millenari che attirano da sempre numerosi turisti, viene ritrovato il corpo senza vita di Marie, bellissima ragazza di appena diciassette anni. Del delitto si autodenuncia l’architetto Haller, giunto in valle da non molto, anche se tutto il paese è convinto che il vero colpevole sia il figlio Michl, un ragazzo particolarmente strano e inquieto. Nel frattempo, vengono ritrovati nei boschi circostanti alcuni gioielli e diverse pagine del diario di un celebre ospite della valle in cui si rievoca un assassinio avvenuto più di cento anni prima e del quale gli abitanti preferiscono non parlare.
A condurre le indagini tra la reticenza dei paesani, un parroco che tiene le redini della comunità e un giovane e impacciato sindaco, saranno il bolzanino Grauner e il napoletano Saltapepe, investigatori differenti per carattere, origini, gusti e modo di pensare, eppure ben assortiti e affiatati.
Si avverte subito dal prologo e in seguito dalla suddivisione dei capitoli per data, il ritmo rapido e incalzante di questo thriller che si svolge nell’arco di quattro giorni serrati e convulsi. Dal ritrovamento della vittima alla soluzione del caso, la storia è un susseguirsi ottimamente congegnato di indizi, false piste, rilievi e analisi della Scientifica che impegnano senza sosta Grauner, Saltapepe e tutta la squadra: non sarà facile per loro trovare il bandolo di una matassa che affonda le sue radici in tempi lontani.
I personaggi sono numerosi e tratteggiati con attenzione: ognuno di loro gioca un ruolo definito nella vicenda, un tassello importante che unisce un omicidio del passato a quello della giovane Marie. La locanda è il luogo in cui si ritrovano e dove è più probabile ottenere informazioni che spesso però si amalgamano a leggende tramandate di generazione in generazione: sarà arduo per il commissario e l’ispettore il compito di separare verità e fantasia.
Scenario de “Il silenzio dei larici” è una valle descritta con cura dall’autore: la primavera si risveglia pigra, i profumi e sapori del buon cibo altoatesino si uniscono alle ricette napoletane di Saltapepe a cui manca la sua terra. Ne risulta a mio avviso un romanzo corale nel quale il paese, i cittadini, gli antichi masi, i prati verdi, i boschi fitti e le alte montagne sono comprimari.
In conclusione, è un romanzo articolato e strutturato senza cedimenti, con personaggi interessanti e verosimili. La narrazione è rapida e travolgente, la scrittura pulita e scorrevole. Ad arricchire il plot già ricco, i colpi di scena incastonati ad hoc e il finale insospettabile.
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- Koppelstätter, Lenz (Autore)