Il nuovo libro thriller di Richard Montanari, Il sudario di ghiaccio, è da poco arrivato in libreria per i tipi di Nord: oggi lo recensiamo su ThrillerCafe.it.
Titolo: Il sudario di ghiaccio
Autore: Richard Montanari
Editore: Nord
Traduttore: A. Martini
Anno di pubblicazione: 2009
Pagine: 404
Trama in sintesi:
Il cadavere di una ragazza viene rinvenuto sulle sponde del fiume che passa per Philadelphia. Il freddo dell’inverno vi ha disteso sopra un sudario di ghiaccio e il corpo è conservato alla perfezione. La vittima, si scopre, è vestita con uno strano abito in stile vittoriano, e le sono stati amputati i piedi. A distanza di pochi giorni, saltano fuori altri due cadaveri, e i detective Kevin Byrne e Jessica Balzano capiscono che in città si aggira un serial killer spietato e perverso, che “mette in posa” i corpi con vestiti da bambola ottocentesca, ed esegue mutilazioni, in qualche modo legate al passato delle vittime. Alcuni elementi riportano il tutto a un caso di oltre dieci anni prima, rimasto insoluto, ma gli indiziati possibili vengono uccisi, a uno a uno. Per Byrne e Balzano la sfida è più difficile che mai.
Il sudario di ghiaccio è un tipico thriller americano, con un serial killer (che mette in posa i corpi le vittime con abiti vittoriani) e la polizia sulle sue tracce; in particolare, come nei fortunati episodi precedenti della serie, a indagare sono Kevin Byrne e Jessica Balzano.
La trama del romanzo segue quindi gli standard del sotto genere serial, con frequenti passaggi dedicati al killer, tuttavia a mio parere caratterizzabile meglio, e alcune sottotrame da crime story.
Ma benché l’intreccio non sia particolarmente originale, il libro fa comunque presa sul lettore, grazie soprattutto al suo cast di “buoni”. Kevin Byrne e Jessica Balzano formano una coppia di protagonisti capaci di tenere la scena, insieme e da soli, e di attrarre l’empatia anche di chi non ha letto i capitoli già editi della loro serie.
Montanari fa affidamento su di loro per avvincere, puntando sull’immedesimazione più che sull’attrazione-repulsione per l’assassino seriale. E il fatto che 400 e passa pagine scorrano via con grande facilità testimonia la giustezza della scelta, oltre che chiaramente la capacità di padroneggiarla.
Nel complesso, pur non essendo uno dei migliori del suo genere (comunque molto inflazionato) Il sudario di ghiaccio è un libro che riesce a intrigare, intrattenere, e regalare anche qualche emozione. E direi che non è poco.
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