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Ciesse Edizioni ha pubblicato Il tarlo di Salvatore Galvano all’interno della collana Black & Yellow, identificando il genere di questo romanzo come “military thriller”.
E in effetti ci capita raramente di ospitare su queste pagine elettroniche un testo che, pur godibile da ogni tipo di lettore, sembra specificatamente pensato per una platea di militari, forze di polizia e tutori dell’ordine in generale.
Questo risultato è dovuto alla formazione professionale dell’autore de Il tarlo, Salvatore Galvano, che vanta una serie di lauree specialistiche in Scienze Strategiche, Scienze Internazionali e Diplomatiche e Scienze Politiche. Questi titoli, ai quali si aggiungono un master in Studi Internazionali Strategico-Militari e un master di II livello in Scienze Strategiche, lasciano inevitabilmente il segno su Il tarlo, suo esordio nella narrativa.
Chiunque stia vestendo o abbia vestito un’uniforme avrà la sensazione di “trovarsi a casa” scorrendo le pagine de Il tarlo, vuoi ovviamente per l’ambientazione scelta da Salvatore Galvano, vuoi per la cura con la quale l’autore mette su carta determinati meccanismi, metodi e anche tecnologie.
Diamo quindi uno sguardo alla trama de Il tarlo per comprendere meglio di che si tratta.
Roma esplode di vita una bella serata di maggio, fra frotte di pedoni e file di automobili. Ma all’interno di un palazzo la vita lascia spazio e arretra di fronte alla morte, che colpisce nel cuore di uno degli edifici meglio protetti e sorvegliati della Capitale.
Siamo nel ministero della Difesa, un luogo continuamente sorvegliato da carabinieri e militari, fra corridoi e stanze che mischiano alla magnificenza e splendore del passato la moderna tecnologia di impianti di sorveglianza di ultima generazione. Eppure la morte è riuscita a penetrare, colpendo un ufficiale.
E anche se a prima vista sembra trattarsi di una morte naturale, il maresciallo Licata ha pochi dubbi e non gli serve quasi attendere il responso degli esami per essere certo di trovarsi di fronte a un omicidio. E una volta completata, l’autopsia conferma i sospetti del maresciallo: il corpo del generale Garelli risulta folgorato e ci sono due fori sul torace.
Un importante indizio indirizza fin da subito le indagini: sulla scrivania del defunto è stato trovato un libro di A. Dumas, “Vent’anni dopo”, una firma in troppo chiara che invita a investigare nel passato per capire i motivi dell’omicidio.
Il caso è però più complicato del previsto: inizialmente Licata concentra tutta la sua attenzione nei confronti di un altro ufficiale, che il defunto aveva conosciuto appunto vent’anni prima, ma la pista si rivela inconcludente, anche se la direzione è quella giusta.
Bisogna insistere e continuare a scavare nel passato: qualcosa è accaduto due decenni prima, qualcosa che ha gettato le basi per l’omicidio, ma serviranno tutto il fiuto e l’intuito del maresciallo, che dovrà anche stare molto attento a quali scheletri negli armadi scoverà…
Siciliano con una lunga carriera alle spalle, investigatore attento ed esperto, il maresciallo Licata è tenuto in grande considerazione sia dai colleghi che dai superiori, che lo considerano un vero e proprio “cane da tartufo”, come viene scherzosamente chiamato. Nelle intenzioni dell’autore, Il tarlo è il primo di una serie di romanzi aventi come protagonista Licata.
Pur essendo al suo esordio per quel che riguarda la narrativa, Salvatore Galvano ha al suo attivo una pubblicazione nel campo della saggistica: “La logistica aziendale in ambito militare”.
Per maggiori informazioni su Il tarlo, presentazioni, rassegna stampa e future altre pubblicazioni del suo autore, vi invitiamo a seguire il sito ufficiale di Salvatore Galvano.
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- Galvano, Salvatore (Autore)