Il 2015 è stato un grande anno, come spesso accade, per Carlo Lucarelli che ora, dopo varie pubblicazioni, vede arrivare in libreria anche Il tempo delle iene, un poliziesco ambientato in Eritrea ai tempi delle colonie italiane.
Il romanzo è pubblicato da Einaudi nella collana Stile Libero Big e i lettori potranno quindi incontrare nuovamente due personaggi molto azzeccati quali il capitano Colaprico e il carabiniere indigeno Ogbà, una coppia narrativa di cui abbiamo già potuto apprezzare tutti i pregi nel precedente Albergo Italia edito sempre da Einaudi.
Torniamo quindi nell’Eritrea di inizio Novecento, terra problematica che si pensava potesse nascondere enormi giacimenti d’oro e che attirò personaggi di ogni tipo, generando di conseguenza anche problemi drammatici. E l’Eritrea aveva già connotato anche una precedente opera di Lucarelli, L’ottava vibrazione.
Vediamo su quale macabro caso dovranno indagare questa volta Colaprico e Ogbà…
Si prepara una orrenda mattinata per un giovane pastore eritreo che è il primo a scoprire un morto, impiccato a uno dei secolari sicomori di Saganeiti. Si tratta del cadavere di uno dei braccianti della stazione agricola e sembra purtroppo essere solo il primo della serie.
L’indomani, infatti, i cadaveri appesi ai rami sono ben due, in una macabra escalation che culmina il giorno dopo con un atto ancora più clamoroso: a penzolare dall’albero questa volta è nientemeno che il padrone della stazione agricola, un bianco.A investigare arriva il capitano Colaprico dei Carabinieri reali e con lui l’immancabile, saggio e ironico Ogbà. Il caso si presenta molto difficile, sono terre molto estese e non è facile recuperare indizi o scovare testimoni. C’è solo una persona che potrebbe fornire un aiuto decisivo nelle indagini, una vecchia che vive in una capanna isolata, fra iene e altri animali, e che è considerata una strega da molti abitanti del luogo.
L’anziana purtroppo è scomparsa, la moglie del defunto marchese vuole che il caso venga risolto al più presto per poter mettere le mani sull’eredità e Colparico e Ogba devono indagare in una colonia in cui sono in molti a essere in preda a una febbre dell’oro destinata in seguito a scomparire tanto velocemente quanto era iniziata.
È un ottimo momento per quel che riguarda il giallo storico scritto da autori italiani, un vero e proprio sottogenere che conquista fette di lettori sempre più larghe e che ci narra di varie zone e momenti separati da tempo e spazio ma in grado non solo di intrattenerci ed emozionarci, ma anche di farci riflettere sulla nostra stessa epoca attraverso la lente del passato.
Carlo Lucarelli si appresta quindi a chiudere un 2015 editoriale di grande livello, che fra i suoi vari testi ci ha offerto recentemente anche il saggio PPP Pasolini – Un segreto italiano, pubblicato da Rizzoli a metà ottobre.
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