Il torto - Carlo Piano

Occhi a fessura. Un volto semicoperto ma ancora riconoscibile. Si faceva chiamare Walter, ma al secolo era Donato Bilancia.

Carlo Piano ha fatto il giornalista per vent’anni, occupandosi di cronaca, ed ora collabora con molte testate, in omaggio alla propria libertà e fuori dal ghetto delle serate in redazione. Pur nella nostalgia del ticchettio sui tasti, e nel ribollire del suo sangue misto a inchiostro, la conterraneità e l’interesse all’epoca professionale (Carlo era capo redattore del giornale di Genova), per cui aveva addirittura incontrato l’arrestato aggregandosi ad un parlamentare, Piano torna dopo 25 anni sul caso del più atterrente serial killer d’Italia.

A Risolto Giallo l’autore ha rivelato il contenuto del suo primo colloquio col prevenuto: un uomo altezzoso, che si domandava cosa facesse in carcere tra comuni detenuti, che di lì a breve avrebbe dovuto confessare, schiacciato dalle prime indagini sul DNA della storia delle investigazioni nostrane. Diciassette cadaveri. Apparentemente slegati tra loro, talmente disconnessi da impedire, se non fosse stato per l’autodafè, di essere attribuiti alla stessa mano: il primo non era stato neppure rubricato come omicidio.

Bilancia è morto di Covid in carcere, rifiutando le cure. Aveva sproloquiato spesso di anelare ad una morte in conflitto a fuoco con le forze dell’ordine, aveva ammesso di non avere il coraggio di togliersi la vita, ma con lui la legge del contrappasso è stata un cecchino di precisione, facendolo morire soffocato coma la sua prima vittima.

Appreso che era morto Bilancia, Carlo Piano racconta di aver provato una sensazione simile ad un rigurgito acido, la storia seguita da giornalista gli è tornata talmente addosso da invaderlo, straniarlo: è davvero significativo ogni passaggio del libro in cui l’autore descrive se stesso come preda della narrazione, della necessità di rimettere insieme le risultanze dei processi, delle perizie criminologiche cui sottoposto l’imputato, i propri ricordi e le nuove riflessioni, accompagnato da una sorta di genius loci nei luoghi, ripercorsi durante la redazione del testo, dove accaduti gli omicidi.

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Articolo protocollato da Alessia Sorgato

Alessia Sorgato, classe 1968, giornalista pubblicista e avvocato cassazionista. Si occupa di soggetti deboli, ossia di difesa di vittime, soprattutto di reati endo-famigliari e in tema ha scritto 12 libri tra cui Giù le mani dalle donne per Mondadori. Legge e recensisce gialli (e di alcuni effettua revisione giuridica così da risparmiarsi qualche licenza dello scrittore) perché almeno li, a volte, si fa giustizia.

Alessia Sorgato ha scritto 121 articoli: