E’ una spy-story degna del miglior Le Carré, questo Il turista, nuovo libro di Olen Steinhauer. Un romanzo che mette d’accordo critica e pubblico, addirittura già in procinto di diventare un film prodotto da Clooney. Lo recensiamo oggi su ThrillerCafe.it.
Titolo: Il turista
Autore: Olen Steinhauer
Editore: Giano
Anno di pubblicazione: 2009
Traduttore: E. Cervini
Pagine: 431
Trama in sintesi:
Milo Weaver è un agente della CIA che ha passato interi anni a riempirsi di anfetamine e a guardarsi intorno sospettando di tutto e di tutto. Il suo ex capo, Grainger, gli assegnava missioni segrete comunicando con un codice fatto di incipit di capolavori letterari. La vita di Milo passava così, tra continui trasferimenti in città sconosciute, popolate di ossessioni e minacce reali o supposte a ogni angolo, dominate dall’ombra indelebile della Tigre, un killer spietato, forse più di lui. In questi anni, Milo Weaver era un turista, uno pronto a eliminare chiunque, in qualunque momento e ovunque nel mondo, così come scritto nel Libro nero del turismo, misterioso volume esistente in sole ventuno copie. Nessuno sa dei turisti, sono al di fuori di ogni legge, di ogni sovranità nazionale, la più feroce agenzia segreta che si conosca. Sono coinvolti nelle operazioni più oscure, quando davvero il potere è a rischio, quando c’è bisogno di uccidere senza esitazione. Weaver pensava di essere sfuggito a questa vita, ma è impossibile liberarsi del turismo. Grainger lo ha trovato e gli assegnato una nuova missione: mettersi sulle tracce di Angela, sua vecchia compagna, che sta facendo il doppio gioco…
Pubblicato in Italia dalla ottima Giano, Il turista si candida a diventare uno dei pilastri della narrativa di spionaggio, libro che consacra Steinhauer, già due volte candidato all’Edgar Award, come uno dei migliori autori del genere attualmente sulla scena. Lo dico subito, per me è non solo uno dei migliori thriller del 2009, ma uno dei più belli letti negli ultimi due o tre anni. Steinhauer riesce a imbastire una trama in cui è difficile, se non impossibile, capire in anticipo quale sia la verità, ma allo stesso tempo nel complesso intrico di finzioni, menzogne e doppi giochi permette al lettore di non perdere le coordinate e di seguire l’evolversi della vicenda, lasciandogli tirare conclusioni che si rivelano puntualmente sbagliate ma lo stuzzicano a ragionare concedendogli gli stessi pezzi del puzzle che possiede Milo Weaver. Personaggio senza dubbio notevole, quest’ultimo porta sulle spalle il peso della doppiezza della spia, diviso tra un lavoro segreto e un vissuto privato ambizioso di normalità, al cospetto perenne di eventi di dimensioni mondiali da provare a indirizzare in qualche modo, obbedendo a ordini concertati in uffici inesistenti a rischio della vita e degli affetti, senza conoscere neanche il perché dei propri atti. Milo Weaver è in definitiva turista per mestiere ma è sradicato per genesi, episodi e imposizioni e il finale nerissimo del libro pone un sigillo ineluttabile sulla sua condizione. Scritto con stile capace di rendere alla perfezione il dramma del protagonista, Il turista è un romanzo che il grande pubblico purtroppo conoscerà poco, ma per il quale spero si metta in moto un prepotente passaparola.
Consiglio in due parole: leggetelo, presto.
Per chi fosse interessato a conoscere meglio l’autore, vi segnalo una sua interessante intervista rilasciata a Paola Pioppi.
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