
Oggi al Thriller Café si parla de “Il vento di giugno“, il nuovo libro di Leonardo Gori. Per chi ha dimestichezza con la sua bibliografia, di certo Bruno Arcieri non è una nuova conoscenza.
Questo personaggio viene presentato al pubblico per la prima volta con “Nero di maggio“, un romanzo storico ambientato a Firenze nel 1938. Lo stesso autore racconta che inizialmente Arcieri non era la figura di spicco del libro, anzi, in realtà nella prima stesura ancora non esisteva. Ha cominciato a prendere vita in un secondo momento, come spalla del protagonista principale. Da qui Gori ha iniziato a plasmarlo e a farcelo conoscere in tutte le sue sfaccettature, caratteriali e non.
Lo incontreremo in diversi libri dell’autore e oggi lo vediamo comparire ancora una volta come protagonista. Ha quarantaquattro anni, è stato relegato ad un ruolo secondario nell’Ufficio I (ex SIM, i servizi segreti dove lui lavora). È un uomo sfinito, un po’ trasandato, prosciugato dalle fatiche della guerra. È un personaggio complesso e, allo stesso tempo, affascinante, che incarna lo spirito dell’Italia di quei tempi bui.
“Era a disagio: stanco, deluso, sfiduciato. Forse il termine giusto, che comprendeva tutto, era esausto.”
“Il vento di giugno” è una storia di spionaggio ambientata nella Roma del 1946. Leonardo Gori riesce a ricostruire, in modo magistrale e attraverso una narrazione dettagliata, matura e scorrevole, un periodo storico molto difficile per il nostro Paese. Un’Italia ridotta in ginocchio alla fine della guerra, un Paese diviso che vuole rinascere dalle macerie, alla ricerca di una sua nuova identità.
La scrittura di Gori è eccezionale: è in grado di riprodurre in modo talmente dettagliato i luoghi, le persone e le sensazioni di quel periodo che, nel momento in cui il lettore affianca Arcieri durante il suo vagare per le strade distrutte di Firenze, prova una sensazione di smarrimento e commozione. L’autore possiede la capacità di proiettare chi legge dritto nella scena, tanto da diventare anch’esso uno spettatore attivo della storia. È indubbio, quindi, che Gori abbia un bagaglio culturale molto ampio riguardo agli eventi che si sono susseguiti nel nostro Paese in quegli anni, ma è evidente altresì che la sua conoscenza si allarghi ampiamente anche agli usi e costumi dell’epoca.
“Si guardò intorno. Pochi passanti, donne e uomini, con le mani in tasca e gli occhi bassi, per fuggire gli sguardi del prossimo. […] Una vecchia allungava con gran vergogna la mano, all’angolo della strada. Erano le vittime di una guerra criminale, e ancor più di due anni di pace decisamente bellicosa. Su quei volti era stampato un tempo di miseria strisciante, occultata a malapena. L’immagine della sconfitta, della disfatta interiore.”
Il periodo storico in cui è ambientato “Il vento di giugno” è cruciale. Il referendum del 2 giugno 1946 è imminente, il popolo italiano è chiamato a decidere tra Monarchia e Repubblica e per questa ragione le persone sono tese, elettrizzate e nervose. In questo clima pesante e difficoltoso, Bruno Arcieri vive a Roma in un piccolo appartamento che è costretto a dividere con due ufficiali alleati. La situazione gli pesa parecchio. La sua consorte, Elena Contini, si trova a Firenze e lo pressa per emigrare in Palestina insieme a lei, ma lui non ne vuole sapere. Ciononostante, Bruno fa un ultimo tentativo per cercare di farle cambiare idea e prende una settimana di licenza per convincerla a restare, anche se ormai il loro rapporto sembra irrimediabilmente giunto alla sua amara conclusione.
“Con lei si finiva sempre per parlare di navi e Palestina, come se non volesse convincere tanto lui, quanto sé stessa. Ormai anche solo l’idea di un’imbarcazione in partenza suscitava in Arcieri risentimento, quasi odio. Quell’ossessione stava sgretolando la loro storia, forse più della guerra […]”
È proprio durante quei giorni che il suo ex Comandante gli telefona, vuole incontrarlo in privato per parlargli di un argomento che lo tedia. Una volta seduti uno di fronte all’altro, l’uomo gli racconta di come il dottor Guido Mori sia misteriosamente morto in un incidente d’auto e gli spiega che quel medico era il suo controllo personale e segreto nel giro degli attuali vertici del Servizio.
“Grazie al suo lavoro, al rapporto professionale e confidenziale con certi suoi pazienti, poteva passarmi informazioni sulla situazione interna dell’Ufficio I, altrimenti impossibili da raccogliere.”
Il Comandante sostiene, anzi è certo, che la morte di Mori sia stata ordinata da qualcuno che non voleva che lui venisse a conoscenza di importanti informazioni. La sua teoria è che qualche ex collega sia diventato una talpa traditrice, ne è certo ed è determinato a scoprire di chi si tratta. Per arrivare a ciò, visto che lui ha le mani legate, il Comandante decide di chiedere l’aiuto di Arcieri che, dopo diverse perplessità e anche un po’ deluso dall’atteggiamento di Elena, accetta l’incarico e torna a Roma, ospite nella casa di un marchese, amico del Comandante.
“Mi farà da agente privato, illegale, come se agisse in territorio nemico. Continuerà a svolgere il suo lavoro di passacarte, ma userà il suo tempo forzatamente libero per indagare dove io non potrei mai.”
La scelta dell’autore di comporre il romanzo in capitoli brevi è azzeccata, rende la lettura molto fluida e garantisce la sua scorrevolezza. Attraverso una narrazione intensa, densa anche di personaggi sempre magistralmente caratterizzati, iniziamo così a seguire Bruno Arcieri durante la sua indagine che si fa sempre più pericolosa, man mano che il nostro uomo inizia a scoperchiare il vaso di Pandora.
Con una trama appassionante dal ritmo serrato e ricca di colpi di scena ben architettati, in questo romanzo si noterà anche la crescita e la trasformazione del suo protagonista principale che si troverà costretto a fare i conti con se stesso, affrontando difficili prove e situazioni che lo aiuteranno a dimostrare la verità e che lo costringeranno a riflettere ed evolversi. Per chi vuole entrare nel vivo della storia del nostro Paese in quegli anni, “Il vento di giugno” è la lettura perfetta, ma non vuole essere un classico romanzo storico fine a se stesso. È anche, e soprattutto, una storia avvincente che tiene col fiato sospeso, che inizia e si conclude in quel di Firenze in una maniera inaspettata, per certi aspetti poetica e un po’ malinconica, tra una Milit e l’altra fumate con un sottofondo di musica jazz.
Recensione di Erika Giliberto.
Ti è piaciuto l'articolo? Iscriviti alla newsletter
Inserisci la tua email e riceverai comodamente tutti i nostri aggiornamenti con le novità, le anticipazioni e molto altro.
Compra su Amazon
Articolo protocollato da Redazione
Libri della serie "Bruno Arcieri"

Il vento di giugno – Leonardo Gori
Oggi al Thriller Café si parla de “Il vento di giugno“, il nuovo libro di Leonardo Gori. Per chi ha dimestichezza con la sua bibliografia, di certo Bruno Arcieri non è una nuova conoscenza. Questo personaggio viene presentato […]

La libraia di Stalino – Leonardo Gori
Leonardo Gori, nel suo ultimo romanzo “La libraia di Stalino”, edito recentemente da Tea, torna a raccontarci un’avventura bellica del capitano Bruno Arcieri. Stalino è l’odierna Donetsk, città ucraina tristemente protagonista della guerra che oggi […]

La lunga notte – Leonardo Gori
Torna in libreria Leonardo Gori con “La lunga notte” per Tea Editrice e, fatemelo dire, cari avventori del Thriller Cafè, si tratta di un grande ritorno. La notte in questione è quella tra il 7 […]

La finale – Leonardo Gori
L’editore TEA ha ripubblicato in questi giorni, in veste aggiornata, un romanzo di Leonardo Gori originariamente uscito nel 2003, La finale. Si tratta del secondo episodio del ciclo che vede protagonista Bruno Arcieri, inizialmente capitano […]

La nave dei vinti – Leonardo Gori
Pubblicato da TEA nella collana Narrativa, “La nave dei vinti” è il dodicesimo giallo storico dello scrittore fiorentino Leonardo Gori che ha per protagonista il carabiniere Bruno Arcieri. Collocato temporalmente dopo “Nero di Maggio” e […]

Nero di maggio – Leonardo Gori
Uscito per Hobby & Work nel 2000 e pubblicato nuovamente, dopo la revisione e la riscrittura di numerosi capitoli, da TEA nel 2018, “Nero di maggio” è un thriller d’ambientazione storica, opera d’esordio dello scrittore […]

L’ultima scelta – Leonardo Gori
È uscito da pochi giorni L’ultima scelta, spy story che vede il ritorno del colonnello Bruno Arcieri, amato personaggio nato dalla penna di Leonardo Gori. Siamo nel gennaio 1970, il colonnello è ormai in pensione […]

Non è tempo di morire – Leonardo Gori
Il colonnello Arcieri, personaggio creato da Leonardo Gori e molto amato dai giallisti italiani, era già “tornato” nel 2015, dopo alcuni anni di silenzio, ma ci fa ora molto piacere constatare che non si è […]