Ci sono libri capaci di piegare anche il più accanito amante dei thriller, di minare la tranquillità della persona più imperturbabile, di non lasciare indifferente neanche il più smaliziato dei lettori: sono i libri che raccontano storie vere, che parlano della realtà. Uno di questi è In forma di essere umano di Riccardo Gazzaniga, pubblicato da Rizzoli nel settembre 2022. Ne parliamo oggi – non senza qualche difficoltà – al Thriller Café.

Periferia di Buenos Aires, Argentina, fine anni ’50. Adolf Eichmann, uno dei più temuti capi delle SS, colui che si occupò con straordinaria efficienza della “liquidazione” degli ebrei mediante la Soluzione finale durante la Seconda guerra mondiale, è riuscito a fuggire dal suo Paese e crearsi una nuova vita. Ora vive in Argentina, sotto il nome di Ricardo Klement, con la moglie Vera e i figli, lavora alla Mercedes e sembra tutt’altro uomo rispetto al burocrate elegante e sicuro di sé che firmava con inchiostro viola la condanna a morte di milioni di innocenti.

Zvi Aharoni è un anonimo uomo di età compresa tra i trenta e i quarant’anni, di nazionalità israeliana ma di origini tedesche, appena sbarcato in città per una missione: Zvi Aharoni è colui che dovrà stanare Eichmann, uno degli uomini più ricercati da Israele. La distanza che corre fra le vite e le essenze di questi due uomini è siderale, eppure le loro vite sono destinate a sfiorarsi. Quale sarà l’esito di quest’incontro? Non lo sa nessuno, tranne, forse, il Dio del caso. E tuttavia, Zvi non può pensarci, non ne ha il tempo, non può permettersi di perdere la testa: proprio lui che non è abituato a farlo, ora deve agire.

Tanto vale dirlo subito: “In forma di essere umano” non è un libro come tanti altri. Tecnicamente sarebbe uno spy thriller storico, tuttavia – come ci dice anche l’autore nella postfazione – mescola elementi di romanzo, citazione e non fiction. Il risultato è un libro assolutamente non etichettabile, impegnativo, estenuante, a tratti difficile da mandar giù, eppure necessario. Partendo da un’accuratissima ricerca storica e bibliografica, Gazzaniga ricostruisce gli anni di Eichmann in Argentina, il suo processo in Israele e, ancora prima, tutta la sua storia dagli inizi al fallimento del Reich. E la fa raccontare proprio a lui, al burocrate per eccellenza, a colui che gestiva la “questione ebraica”, e all’uomo chiamato a decretare la sua fine.

Scritto benissimo, questo libro riesce nel difficile compito di coniugare sapientemente rigore storico ed esigenze narrative, restituendoci un’immagine terribilmente vivida e veritiera di una delle figure più enigmatiche e pericolose del Novecento, l’uomo dei treni. Ciò che colpisce di più in Eichmann è la dicotomia tra orgoglio di appartenenza e negazione della colpa: quest’uomo è convinto di non aver deciso nulla, di aver solo eseguito gli ordini, perciò di non essere responsabile e perseguibile per la morte di tante persone. Eppure è orgoglioso di essere appartenuto al partito nazionalsocialista, di aver contribuito al Reich, di ciò che rappresentava, del potere che aveva in mano… come si conciliano queste due facce della stessa persona? Lo spiega bene Gazzaniga, in pagine dettagliate ed accurate, dense di eventi storici passati e presenti – al momento in cui si svolge la storia – dalle quali traspare, tuttavia, chiaramente la completa mancanza di empatia e calore umano di Eichmann. Solo “colpevole di obbedienza”, dunque? È ancora tutto da vedere. Evidente e non poco stridente è, invece, la differenza tra lui e l’agente inviato a scovarlo: pur intriso d’odio, quest’uomo non ha perso la sua umanità.

Ci sarebbe molto altro da dire su quest’opera, ma non vorrei rovinarvi il piacere di scoprirla. Solo un consiglio: leggetela: forse vi farà male, forse dopo non avrete voglia di leggere altro per lungo tempo, ma di certo non vi lascerà indifferenti.

Quanto all’autore, Riccardo Gazzaniga è nato a Genova nel 1976. Accanito lettore di Stephen King e tifoso della Juve, si diletta a nuotare e a praticare boxe francese, con – dice – “pessimi risultati e frequenti occhi neri”. Dal 1996 lavora per la Polizia di Stato, oggi in forza alla caserma di Bolzaneto. Per Einaudi ha pubblicato i romanzi “A viso coperto” (del 2013, vincitore della 25° edizione del  Premio Calvino e del Premio Massarosa) e “Non devi dirlo a nessuno” (2016). La sua raccolta di storie per ragazzi “Abbiamo toccato le stelle” (Rizzoli 2018) ha vinto i premi “Memo Geremia” e “Bruno Roghi” come miglior opera per ragazzi a tema sportivo. Nel 2019 è uscito il suo terzo romanzo, “Colpo su colpo”, edito ancora da Rizzoli, seguito nel 2020 dalla seconda raccolta di storie per ragazzi “Come fiori che rompono l’asfalto”.
Nel Settembre 2022 è uscito il suo quarto romanzo “In forma di essere umano”, il primo nella collana Nero Rizzoli.

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In forma di essere umano
  • Gazzaniga, Riccardo (Autore)

Articolo protocollato da Rossella Lazzari

Lettrice compulsiva e pressoché onnivora, una laurea in un cassetto, il sogno di lavorare nell'editoria e magari, un giorno, di pubblicare. Amo la musica, le serate tra amici, mangiare e bere bene, cantare, le lingue straniere, i film impegnati e cervellotici, il confronto, la condivisione e tutto ciò che è comunicazione.

Rossella Lazzari ha scritto 168 articoli: