Dean Koontz è uno scrittore che frequenta più l’horror che il thriller, ma questo suo libro dal titolo Intensity è sicuramente una pietra miliare dello psycho-thriller, un libro dal ritmo vertiginoso e con un folle omicida davvero inquietante. Su Thriller Café potete leggerne l’incipit, così calmo e rilassato che proprio non fa immaginare quanto succederà dopo:
Il sole infuocato appare in equilibrio sui crinali più alti delle montagne e, nella luce calante, le colline pedemontane appaiono in fiamme. Una fresca brezza percorrel l’erba alta e inaridita che, simile a onde di fuoco dorato, sembra riversarsi lungo i pendii, verso l’ombrosa e fertile valle.
Fermo in mezz all’erba che gli arriva alle ginocchia, l’uomo osserva i vigneti sottostanti, le mani sprofondate nelle tasche del giubbotto di cotone. Le viti sono state potate durante l’inverno. La nuova stagione è appena iniziata. La senape selvaggia dai vivaci colori, che durante i mesi più freddi cresce rigogliosa tra un filare e l’altro, è stata tagliata e le stoppie sono interrate. La terra è scura e fertile.
I vigneti circondano un capannone agricolo, alcune dipendenze e un villino per il custode. A parte il capannone, l’edificio più vasto è la casa padronale in stile vittoriano, con gli abbaini, le decorazioni in legno sotto le grondaie e i timpani sopra la scalinata che conduce alla veranda anteriore.
Paul e Sarah Templeton abitano nella casa durante tutto l’anno, mentre di tanto in tanto la figlia Laura viene a trovarli da San Francisco, dove frequenta l’università. I suoi l’aspettano per questo fine settimana.
L’uomo contempla con sguardo sognante l’immagine del volto di Laura che gli appare nella mente, preciso come in una fotografia. I lineamenti perfetti della ragazza fanno stranamente nascere in lui pensieri di succosi e dolci grappoli di pinot noir e alicante dalla trasparente buccia color porpora. Immagina che quegli acini gli si spacchino tra i denti e riesce perfino ad assaporarli.
Mentre sprofonda lentamente dietro le montagne, il sole lancia raggi di luce dai colori così caldi e intensi che, nei punti in cui viene toccata, la terra scura appare umida e tinta per sempre. Anche l’erba si fa rossa, non più come in un incendio senza fuoco, ma piuttosto come una marea color fiamma che arriva fino alle ginocchia dell’uomo e che avanza, circondandolo.
Lui volta le spalle alla casa e ai vigneti. Assaporando il gusto sempre più intenso degli acini, si avvia verso occidente, verso l’ombra proiettata dagli alti crinali boscosi.
Percepisce l’odore dei piccoli animali che vivono in mezzo ai prati e che si nascondono rannicchiandosi nelle tane. Ode il fruscio delle piume che tagliano il vento mentre il falco volteggia alto nel cielo, e sente il freddo luccichio delle stelle non ancora visibili.
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