Al Thriller Café oggi il gradito ritorno di Arkady Renko, protagonista di “Independence square“, nuovo romanzo di Martin Cruz Smith edito da Mondadori.
Giugno 2021: in questa nuova decima avventura, Renko si trova a Mosca, relegato a un lavoro d’ufficio senza senso a causa delle ambizioni politiche del suo superiore. E se il lavoro va male, la sua vita personale non va meglio: la sua compagna di lunga data, Tatiana Petrovna, lo ha lasciato per la carriera di giornalista investigativa.
La situazione si aggrava poi ulteriormente quando Renko riceve una diagnosi di Parkinson, una notizia che lo costringe a confrontarsi con la propria mortalità e a riflettere sul futuro. Nonostante tutti questi problemi lo spirito dell’investigatore viene stimolato da un noto gangster locale, Bronson, che gli chiede aiuto per ritrovare la figlia Karina: la giovane violinista, coinvolta nel movimento antigovernativo Forum for Democracy, è ormai scomparsa da settimane.
Ad aiutarlo nelle indagini è la coinquilina di Karina e seconda violinista del quartetto d’archi, Elena; la ragazza è preoccupata, ma dovrebbe temere anche per sé stessa: come tartara di Crimea, è considerata “indesiderabile” dal regime di Putin
Le indagini portano Renko fino in Crimea, mentre la minaccia di guerra tra Russa e Ukraina incombe e forze oscure cercano di ostacolare la sua ricerca della verità.
Che dire su questa decima puntata della serie di Arkady Renko? Martin Cruz Smith dimostra ancora una volta il suo talento di scrittore di thriller politico con un romanzo che fa una grande esplorazione sociale sulle teorie del complotto e il potere della convinzione. In più ovviamente c’è la figura di Renko, che resta profondo e credibile come quando l’abbiamo conosciuto in “Gorky Park“, oltre quarant’anni fa, e che si confronta con la malattia in modo autentico dato che allo stesso Cruz Smith è stato diagnosticato il Parkinson nel 1995, anche se l’ha a lungo tenuto nascosto a tutti.
“Independence square” pur appartenendo a una serie può essere letto anche da solo senza che la mancanza di informazioni sui libri precedenti ne infici la lettura. Lo consigliamo a tutti coloro che volessero un bel thriller e soprattutto ai fan di Renko (chissà, forse non ce ne saranno ancora molti altri).
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