“Inseparabili” è il terzo volume della serie di Cyrus Haven, lo psicologo forense che Michael Robotham (Casino, Australia, novembre 1960) ha scelto come protagonista.
Preceduto da “Brava ragazza, cattiva ragazza” e “La ragazza che viene dal buio”, il libro è perfettamente comprensibile anche letto da solo: è un’opera intrigante, ammaliante dalle prime pagine.
In “Inseparabili” oltre a Cyrus ritroviamo Evie, la ragazza dal passato oscuro e misterioso, col dono di capire se le viene detta una bugia oppure no, che finalmente ha lasciato l’istituto per minori e si è trasferita a casa di Cyrus. Se da un lato ci sono le difficoltà di Evie nel costruire una vita il più possibile normale sul piano sociale e lavorativo, dall’altro nuove complicazioni stanno per bussare imperiose alla porta dei due. Vent’anni prima Elias, il fratello maggiore di Cyrus ha sterminato la loro famiglia: padre, madre e le due sorelle gemelle. Mai condannato, perché gli è stata diagnostica una forma severa di schizofrenia paranoide, è finito in un ospedale psichiatrico, ma ora sembra pronto a uscire, per essere reinserito nella società e sarà proprio Cyrus ad accoglierlo in casa.
La convivenza si prospetta problematica, esplosiva per la presenza di Evie, e la diffidenza come il ricordo degli eventi delittuosi del passato, non è certo d’aiuto. Sembra che ci sia già molta carne al fuoco, ma l’autore poteva fermarsi qui? No, ci mette anche un omicidio e un rapimento per dare maggiori sensazioni a ogni pagina.
Avvincente, il libro rapisce il lettore dal primo capitolo. La voglia di sapere, di vedere evolversi la trama è tanta, perché i personaggi sono creati con spessore e profondità e il mistero che li avvolge va oltre i casi da thriller, entrando nel grande dilemma tra colpa e pena, legge e giustizia, dolore e riparazione, vittime e colpevoli. A uno sguardo superficiale, la differenza tra i termini citati sembra chiara, netta. Ma Robotham ci fa entrare nella sua storia pienamente, ci riempie la testa e ci fa battere il cuore, mentre lo stomaco si stringe e il dubbio, lo svelarsi di incastri e di evidenze, mostrano come in realtà il confine non sia affatto netto. Ciò che appare diverso e completamente diviso è in realtà inseparabile.
A caldo, quando le brutte cose capitano, non ci sono incertezze: si indica il colpevole, lo si vorrebbe in cella, rinchiuso e se si butta via la chiave ancora meglio. Poi interviene la ragione, che fa valutare le circostanze, e se il tempo passa e stempera i battiti del cuore, altri fattori fanno riflettere.
L’autore ha una capacità magistrale nel mostrare, attraverso i personaggi, i diversi stadi del dolore e della perdita, fino all’accettazione o alla mancanza della stessa. Mettersi nei panni di Cyrus, solo per colpa del fratello, passato attraverso anni d’inferno, è immediato. Più difficile, ma alla fine fattibile, è comprendere che quel fratello malato prima e assassino poi, è l’unica famiglia che gli è rimasta e una seconda possibilità va concessa a entrambi.
Il romanzo mostra altri esempi di questo tipo, dove vittime e colpevoli sono su due lati apposti di una barricata e poi, pian piano, l’autore costruisce un ponte tra le parti che cambia la prospettiva.
Il caso avanza spedito, omicidio e rapimento portano a sorprese non scontate, mentre i rapporti umani in gioco sembrano procedere verso una china fatale. Tanto dinamismo e un ritmo in crescendo, portano a un lettura che non si può lasciare, appassionante.
Non è facile scrivere come Robotham, e quando si trova un autore che ci porta nelle emozioni e oltre, che ci costringe a guardare, vedere veramente e magari cambiare opinione, è un grande regalo. “Inseparabili” non è solo un thriller, una lettura d’evasione, o forse sì, ma nel senso che ci fa evadere dalle nostre prigioni mentali, che induce alla riflessione e al miglioramento. I giudizi affrettati sono sempre sbagliati, e il dolore annebbia la ragione, facendo bruciare un fuoco devastante quanto sordo.
Innamorarsi della scrittura di Robotham è un attimo. Ricercare i suoi libri il passo successivo e la speranza è che vengano tutti tradotti.
Michael Robotham
Dopo aver passato quattordici anni della sua vita come giornalista, Robotham ha fatto anche il ghostwriter, scrivendo autobiografie di personaggi importanti. Nel 1996, tornato stabilmente in Australia, ha deciso di dedicarsi solo alla scrittura. I suoi thriller psicologici hanno riscosso un grande successo in tutto il mondo, vi basterà leggerne uno per essere d’accordo.
Consigliato.
Recensione di Tatiana Vanini.
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Articolo protocollato da Tatiana Vanini
Biologa per studi e mamma a tempo pieno, sono una lettrice compulsiva da quando, a otto anni, ho scoperto i romanzi gialli. La mia passione è nata con “Poirot e i Quattro” di Agatha Christie e non si è ancora spenta. Leggo gialli e thriller, sì, ma sono autrice di romanzi fantasy umoristici come La saga di Etreia, con i due volumi di “Veni, vidi... Etreia!”, la raccolta di racconti “Schegge di ordinaria allegria” (auto pubblicati) e poi nel 2023 è uscito per Edizioni Convalle “Scacco di torre per l'ispettore Ovvius” dove sono finalmente approdata al giallo anche nella scrittura. Gioco a D&D, scrivo recensioni e colleziono puffi. Adoro il Natale alla follia e quindi, i romanzi che prediligo sono proprio i mistery classici all'inglese ambientati nelle feste. Non c'è nulla come una bella riunione di famiglia per scatenare l'istinto omicida!Tatiana Vanini ha scritto 21 articoli: visita la sua pagina.
Libri della serie "Cyrus Haven"
Inseparabili – Michael Robotham
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