Einaudi pubblica nella collana Super Et Insospettabili, una antologia di racconti gialli curata da Fulvio Gianaria e Alberto Mittone, due noti avvocati penalisti che vivono a Torino. Questa raccolta di racconti ha la particolarità di essere stata scritta da un insieme di autori solitamente distanti dalla narrativa gialla, al punto che proprio questa loro distanza e momentaneo avvicinamento ne è il filo conduttore.
Le atmosfere thriller e noir, ben più di quelle di altri generi, hanno attirato e attirano infatti l’attenzione di autori che di solito si occupano di altri stili e tematiche e capita molto spesso di trovare nella carriera dello scrittore più “serio” e accademico qualche episodio di “fuga” che lo porta a tentare la via del giallo.
Si pensi anche solo al caso più celebre e importante dal punto di vista qualitativo, ovvero Umberto Eco con il suo Il nome della rosa, e ci renderemo conto che anche questo potere d’attrazione rende particolare e unico il genere più amato in queste pagine.
Gianaria e Mittone, specialisti e appassionati di letteratura noir, raccolgono quindi un eterogeno insieme di autori di fine Ottocento e del Novecento, dei veri e propri Insospettabili fra i quali troviamo immensi maestri quali troviamo Charles Dickens e Anton Cechov, William Somerset Maugham e William Faulkner, fino ad arrivare a Francis Scott Fitzgerald, Ernest Hemingway, Henry James, Jack London, Italo Svevo, Palham Grenville Wodehouse, Virginia Woolf.
Non mancano poi le puntate verso il Sud America, ben rappresentato da Jorge Amado e Joào Guimaràes Rosa, così come è nutrito il gruppo degli scrittori del nostro Paese che, oltre a Svevo, comprende nomi quali Giorgio Spini, Arturo Carlo Jemolo, Matilde Serao, Salvatore di Giacomo Dino Buzzati e Alberto Moravia.
I risultati, sempre molto interessanti, sono curiosi sia se li si inquadra nella carriera del singolo autore sia se li si valuta tenendo conto della storia della narrativa gialla.
In entrambi i casi si ha la sensazione di trovarsi di fronte a episodi di fuga e divertimento, di autori dalle enormi capacità che per l’occasione vestono però i panni consapevoli dell’amateur che conosce sì le regole del genere ma non ha dalla sua la frequentazione e scrittura quotidiane.
Ma questi autori rimangono grandi anche quando sono fuori dal loro elemento naturale e il lettore amante del noir troverà in questi Insospettabili un intrigante insieme di esperimenti e deviazioni dalla norma raccolte in un volume che è lettura ideale in queste ultime settimane estive.
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