Autori di I profili dell’assassino, oggi facciamo qualche domanda Riccardo Cesca ed Emanuele Bossi.
1) Benvenuti al Thriller Café. Domanda di rito introduttiva: chi sono Riccardo Cesca ed Emanuele Bossi nella vita e come scrittori?
Riccardo Cesca è una persona eclettica, camaleontica e adattiva. Nella sua momentanea fase di vita ha deciso di essere padre e scrittore di thriller a tempo pieno. In questa sua veste riesce a unire i due mondi che più ama: la famiglia e la scrittura.
Emanuele Bossi nella vita ha sempre amato l’arte e la ricerca. Gli piace ascoltare le persone, osservare le cose e trarre spunto dalla realtà. Come scrittore ha recentemente scoperto cosa voleva fare da grande e cioè l’autore e grazie alla collaborazione con Riccardo ha potuto dare sfogo a questa sua passione.
2) Com’è nato il vostro sodalizio di scrittura?
La nostra unione artistica è nata dal desiderio di entrambi di creare qualcosa che fosse permanente. Nel caso di Riccardo Cesca la sua scelta di scrivere è stata dettata dal profondo desiderio di dimostrare ai suoi figli che se un domani volessero seguire i propri sogni, possono farlo come ha fatto il loro papà.
Per Emanuele Bossi il loro sodalizio è nato intorno a una passione comune per la pipa. Il fumo del tabacco da pipa ha contribuito a gettare le basi per un progetto che poi hanno sviluppato assieme.
3) C’è qualcosa che vi ha ispirato per la vostra trilogia?
La trilogia ha avuto genesi dai tormentati pensieri che negli ultimi 10 anni hanno avvolto e stimolato la mente creativa di Riccardo, che ha trovato un buon rifugio nella scrittura.
4) È da poco uscito il secondo volume, I profili dell’assassino; quale sono i punti di forza del romanzo?
“I profili dell’assassino” ha come punto di forza la sua velocità nella trama ed è di facile comprensione anche alle persone non addette ai lavori di investigazione, pur rimanendo sempre avvincente nelle sue strutture creative che danno origine a una trama che ti rapisce.
5) Rispetto al primo episodio, com’è cambiato il protagonista, Bruno Valenti?
Bruno Valenti, che nel primo capitolo della trilogia era un produttore cinematografico, si è trasformato, mosso dalla voglia di giustizia e di vendetta, in un qualificatissimo profiler di livello internazionale.
6) Un’anticipazione sul terzo?
“Chapeau”, il terzo capitolo della trilogia, sarà una miscellanea di tecniche investigative, conflitti psicologici e crimini efferati, riunendo in sé le caratteristiche specifiche che sono state introdotte nei due capitoli che lo hanno preceduto.
7) Avete in mente altri progetti terminata la trilogia?
Certamente! La mente vulcanica di Riccardo Cesca ha già partorito e strutturato i soggetti per altri 6 thriller che spazieranno singolarmente in storie dalla trama inedita.
8) Avete scritto dei libri a quattro mani; se doveste scriverne altri con un autore famoso chi scegliereste e perché?
Riccardo per motivi di affetto infantile e di stima artistica sceglierebbe senza alcun dubbio Ian Fleming.
Emanuele sceglierebbe Paolo Villaggio per il suo sarcasmo e Philippe D’Averio per la sua capacità di analisi e di divulgazione.
9) Come si evolverà il thriller nei prossimi 5 anni?
Il genere thriller dati i bombardamenti mediatici di tutti i giorni risulterà un genere in continua espansione. Basti pensare che i telegiornali ci propongono quotidianamente dei gialli d’autore a fascicoli.
10) Grazie per essere stati al Thriller Café
Grazie a Voi e soprattutto un plauso alla Vostra professionalità che apprezziamo e amiamo molto.
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