daniel silvaAutore della serie di Gabriel Allon, di cui recentemente è uscito La spia inglese per i tipi di HarperCollins Italia, intervistiamo oggi qui al ThrillerCafe il maestro di spy-story Daniel Silva.
Ecco quanto ci siamo detti…

[D]: Ciao Daniel, benvenuto al Thriller Café. La nostra prima domanda è molto semplice: chi è Daniel Silva come persona e come scrittore?
[R]: Sono una persona che ama viaggiare, stare con la propria famiglia e cerco di coniugare queste due priorità con la carriera di scrittore. Quasi tutto quello che descrivo e utilizzo nei miei romanzi è frutto di ricerca e sopralluoghi, perché preferisco vedere con i miei occhi le realtà di cui parlo. Forse questa è una sintesi della mia vita. Volete sapere qualcosa in più?
In genere, preferisco scrivere tutto a mano e lasciare alla fine la trascrizione a computer e indosso sempre la stessa “divisa” pantaloni grigi, una camicia grigia di cotone e un pullover grigio.

[D]: Diventare uno scrittore è sempre stato un obiettivo per te, o hai capito che volevi scrivere in un momento particolare della tua vita?
[R]: Ho sempre saputo di voler diventare uno scrittore, sin da bambino; tutto quello che ho fatto prima, il mio percorso giornalistico, sono stati una sorta di preludio per arrivare qui. In un certo senso, come giornalista, ho cercato di affinare la tecnica dello storytelling.

[D]: Come è nato il tuo recente romanzo La spia inglese? Qualcosa in particolare ti ha dato l’idea?
[R]: Dietro alla stesura de La spia inglese c’è senza dubbio un grande lavoro di ricerca e alcuni fatti di cronaca che possono essere stati d’ispirazione; ad esempio l’ispirazione per la mia “principessa senza nome” è senza dubbio Lady Diana, ma – come specificato nella nota in calce al libro – non era mia intenzione insinuare che la morte della principessa sia stato un assassinio: lei è morta a Parigi, in un incidente stradale, per colpa del conducente; non si è trattato di un complotto. Inoltre, leggendo le prime pagine de “La spia inglese”, si può pensare anche a Lord Mountbatten, un parente della Regina Elisabetta ucciso nel 1979 da una bomba dell’IRA, proprio mentre era a bordo della sua barca; uno dei momenti più drammatici del conflitto nordirlandese ed è proprio quell’episodio che ha ispirato l’apertura de “La spia inglese”.

[D]: Si tratta del quindicesimo volume della serie di Gabriel Allon: quanto è facile o difficile tenere vivo un personaggio per così tanto tempo?
[R]: Devo dire che il merito della longevità di Gabriel Allon è del mio editore. Dopo il primo romanzo, non avevo pensato a un seguito.
Avevo diversi dubbi in proposito, per esempio credevo che Gabriel Allon fosse un personaggio troppo malinconico, troppo solitario… ero inoltre perplesso riguardo alla sua età. A questo si aggiunge un po’ di perplessità riguardo alla sua nazionalità: la questione israeliana è un argomento spinoso sotto diversi punti di vista e porta con sé anche il problema dell’antisemitismo. Per fortuna, mi sbagliavo. Gabriel Allon è diventato un bestseller e se fosse dipeso da me non saremmo mai arrivati a questo punto.

[D]: Quale pensi sia la migliore qualità di Gabriel? E il peggior difetto?
[R]: Forse il suo essere così malinconico. La migliore qualità l’attaccamento alla famiglia e il suo senso di lealtà. Forse, però, ciò che rende affascinante Gabriel Allon è la sua duplice natura, la sua capacità di creare – come restauratore – e allo stesso tempo distruggere. È un personaggio dalle mille sfaccettature.

[D]: E quali sono la migliore qualità e il peggior difetto di Daniel Silva?
[R]: Non saprei, pensando ai difetti, forse la mia incapacità di scrivere se non in condizioni di assoluto silenzio.

[D]: Stai già lavorando su una nuova storia?
[R]: Sì. Uscirà a luglio il mio nuovo thriller The Black Widow. (nrd UK e US)

[D]: Grazie per aver accettato il nostro invito, Daniel: è stato un piacere averti al Thriller Café.

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Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

Giuseppe Pastore ha scritto 1638 articoli: