Recensito ieri Il mondo non mi deve nulla, oggi approfondiamo con un’intervista a Massimo Carlotto con ventuno domande, tante quante sono le lettere dell’alfabeto, facendo rispondere a lui su tutto quello di cui avrei dovuto scrivere nella recensione.
[D]: E allora Massimo è un onore per me intervistarti, ma mangiato come sono dalla lagnusìa ti sparo quelle parole ispirate dal romanzo Il mondo non mi deve nulla con la prima lettera dell’alfabeto e scegli tu di quale vuoi parlare:
A come – Amore – Audacia – Antitetico – Azzardo – Assassinio.
[R]: A come – Amore. Il mondo cambia. Continuamente. Le mutazioni antropologiche a volte sono epocali. La crisi ne ha determinate molte sul piano delle relazioni umane. Nel bene e nel male. Ne Il mondo non mi deve nulla ho voluto raccontare una storia d’amore che si sviluppa tra due persone che “prima” non si sarebbero nemmeno guardate, sfiorate, ma ora invece hanno la paura del futuro che li accomuna e li rende sensibili, in qualche modo curiosi e bisognosi di esplorare “l’altro”.
[D]: B come – Bizzarro.
[R]: B come – Bizzarro. Ho trovato bizzarro quest’uomo male in arnese che stringeva tra le braccia una borsa della Coop, seduto su una panchina di viale Principe Amedeo completamente deserto, che fissava una finestra aperta. Bizzarro scoprire quanto sia narrativamente affascinante una finestra aperta sulla facciata di un palazzo borghese e discreto. Bizzarro l’impulso di sedermi a fianco a quest’uomo e “respirare” la storia di Adelmo. Bizzarro è il modo in cui nascono le storie. Pensieri che culli da tempo con cura, poi si svelano in tutta la loro potenzialità quando incrociano la realtà. Quello sprazzo di cui avevi bisogno per dare completezza a quei frammenti di storia che vagavano tra cuore e mente.
[D]: C come – Crisi – Crudeltà – Consumo – Cinismo – Coraggio – Coscienza.
[R]: C come Cinismo. Una brutta malattia sociale, un’epidemia che ci rende peggiori. Ma al momento non ci sono rimedi. Ne parliamo, ne scriviamo per esorcizzarlo.
[D]: D come – Denaro – Dialoghi – Debolezza – Demoni interiori.
[R]: D come – Denaro. Lise ha strutturato tutta la sua vita sul denaro. Denaro necessario a dominare il tempo della propria esistenza. E’ stata metodica, implacabile. Attraverso un uso continuo della menzogna ha compreso la necessità di diventare una manipolatrice. Delle persone e della vita stessa. Il denaro rappresenta la sicurezza di affrontare il destino a testa alta. Anche la solitudine.
[D]: E come – Egoismo – Esistenzialismo.
[R]: E come – Egoismo. Lise è una teorica dell’egoismo. Adelmo vorrebbe diventarlo, lo identifica come un’ancora di salvezza nel naufragio della sua vita. Il problema è che viene da un mondo in cui i valori avevano un senso e di cui, per fortuna, non riesce a liberarsi.
[D]: F come – Fallimento.
[R]: F come Fallimento. I modelli di questa società spingono le persone a vivere la propria esistenza come una serie continua di fallimenti. Esiste un mondo narrativo di romanzi e film legato a questo tema. La fiaba della donna o dell’uomo che si riscatta dal fallimento è una vera e propria persecuzione culturale. Esalta l’individualità, suggerisce che il fallimento è una colpa da imputare a se stessi. In questa logica anche la crisi ha un’origine individuale. A me invece piace inquadrare il tema dei perdenti in logiche collettive. Pensare a forme di relazioni dove il vissuto e le esperienze si intreccino. Al di là dei risultati ciò che conta è condividere. Qualcosa si lascia, qualcosa si prende. Lise capisce che può manipolare il fragile Adelmo ma per poter raggiungere l’obiettivo deve fornirgli elementi utili a orientarsi nel disastro della propria esistenza.
[D]: G come – Grottesco – Gioco.
[R]: G come Gioco. Seduto su quella panchina di via Principe Amedeo ho capito le potenzialitàdi una storia a due all’interno di un appartamento. Un gioco a due dove la cifra èil conflitto tra i personaggi. Uno scontro che costringe Lise e Adelmo a svelarsi per continuare a giocare la propria partita. Dal punto di vista narrativo il gioco èun’architettura complessa ma di grande fascino. La paritànon èprevista.
[D]: H come – Humour.
[D]: H come – Humour. L’ho sempre ritenuto necessario. Nella vita e nella letteratura.
[D]: I come – Introspettivo – Ingannevole – Intenzionale.
[R]: I come – Introspettivo. Amo il noir perché permette di sovvertire le regole del genere. Avevo voglia da tempo di dedicarmi a un progetto fortemente introspettivo. Ho scavato nel cuore e nelle menti dei personaggi fino a quando non vi era più nulla da svelare. Li ho costretti a osservare le loro esistenze nei dettagli perché volevo mettere a proprio agio il lettore e permettergli di entrare la storia con la giusta distanza.
[D]: L come – Libertà di scelta.
[R]: L come Libertà di scelta. Uno dei temi su cui rifletto spesso. Ora non posso svelare troppo ma non è casuale la storia di Lise. Mi ha permesso di mettere in evidenza quanto le nostre scelte possano poi condizionare il futuro e quanto sia giusto, a mio avviso, sottrarsi alla vita se non vi sono alternative degne.
[D]: M come – Menzogna – Malinconia.
[R]: M come menzogna. Lise afferma che la menzogna è uno strumento fondamentale per la sopravvivenza. La gente mente, i governi mentono. Tutti mentono. Nelle relazioni è un dato costante. Piccole, grandi, innocenti, letali, le bugie fanno parte della nostra quotidianità. Fingere che non abbiano un peso reale nelle nostre vite, soprattutto da un punto di vista collettivo, è sbagliato. Inseguire l’utopia delle mezze verità è un modo sensato di affrontare la realtà.
[D]: N come – Noir.
[R]: N come Noir. Oggi tutto è noir. Forse perché è il termine più breve. Ma confondere il romanzo poliziesco con il noir è un errore. Il primo si basa su una struttura ben precisa: crimine, indagine, soluzione consolatoria. Il secondo sovverte ogni regola, è una caduta agli inferi dei personaggi, il punto di vista criminale e … quello che vuoi. Il noir offre libertà narrative che permettono di sperimentare continuamente. Certo, il noir non è consolatorio, a volte è un cazzotto nello stomaco del lettore, obbliga a riflettere, è una lettura politica del reale.
[D]: O come – Orizzonti.
[R]: O come Orizzonti. Averne…
[D]: P come – Protagonisti – Paura – Passione – Parlato – Praticità.
[R]: P come Parlato. Ogni personaggio ha il suo modo di parlare che riflette ceto sociale di appartenenza, cultura, collocazione geografica. Ogni volta che affronto la scrittura di un romanzo ho bisogno di ascoltare i miei personaggi per una necessità di iperrealismo sul loro parlato. Per questo sono diventato l’ombra discreta di una croupier tedesca conosciuta in una crociera. Per questo ho trascorso pomeriggi nei bar e nei circoli di Rimini.
[D]: Q come – Quotidianità.
[R]: Q come Quotidianità. Ti chiedi sempre quale quotidianità vivono i tuoi personaggi per arrivare a costruire nella tua mente 24 ore ideali dove un Adelmo o una Lise compiono gesti usuali. E ti ritrovi a osservare. Insomma ascolti, guardi. Gli altri diventano oggetto di un’investigazione continua. Adoro stazioni e aeroporti. E i mercati. Non torno mai a casa a mani vuote.
[D]: R come – Racconto o Romanzo breve – Rimorsi – Rimini – Riflessioni – Rimpianto – Riscatto – Rassegnazione.
[R]: R come Racconto o romanzo breve. Non so cosa rispondere. Qualche lettore si è lamentato per la brevità de Il mondo non mi deve nulla. Sono convinto che ogni storia abbia una sua lunghezza naturale dove ogni ulteriore intervento dell’autore sia superfluo. Anni fa avevo posto il problema all’editore Sandro Ferri di E/O. Avevo scritto Niente più niente al mondo e avevo voglia di pubblicarlo. Ferri si inventò una collana per testi brevi trovando così una soluzione ideale. La serie con il “mondo” nel titolo prevede una terza scrittura. Non sarà più lunga delle precedenti…
[D]: S come – Spietato – Sorprendente – Surreale – Scontro –Strano.
[R]: S come Spietato. Uno dei centri nevralgici della mia scrittura è la meraviglia di fronte alla spietatezza della vita. Non riesco a farmene una ragione. Il vissuto mi mozza il fiato. Scriverne serve a opporre ribellione all’ineluttabilità di questa situazione.
[D]: T come – Testo teatrale – Trappola.
[R]: T come Testo teatrale. Il prossimo 8 dicembre debutterà Il mondo non mi deve nulla. Il testo è ovviamente differente da quello pubblicato perché è stato adattato agli attori. Lise sarà interpretata da Pamela Villoresi. La sua profonda conoscenza del tedesco ha portato a uno sviluppo straordinario del personaggio. Adelmo invece verrà portato in scena da Claudio Casadio, attore che ho conosciuto e apprezzato nell’Oscura Immensità. Nato e cresciuto in Romagna è l’attore giusto per questa parte.
Ma questa è bieca pubblicità. In realtà la scrittura teatrale è diventata una vera e propria necessità. Il teatro si basa esclusivamente sulle emozioni, elemento che obbliga a togliere ogni filtro e a mettere nudo personaggi e situazioni. Una sfida che vale sempre la pena accettare.
[D]: U come – Umiliazione.
[R]: U come Umiliazione. Un territorio narrativo di grande fascino e poi per chi ha scelto di stare sempre dalla parte sbagliata un modo per portare un po’ di giustizia almeno nei romanzi.
[D]: V come – Vigliaccheria – Violenza – Vivace – Vittima – Volontà.
[R]: V come Vigliaccheria. Altra interessante mutazione genetica. Mentre il coraggio diventa necessario a tutti noi per affrontare la durezza senza sconti della vita perché non abbiamo altra scelta, la vigliaccheria è diventata la norma in settori dove non dovrebbe nemmeno essere concepita. La politica, la giustizia, le istituzioni… la lista è troppo lunga.
[D]: Z come – scrivi quello che vuoi tu e poi mandami a quel paese.
[R]: Z come Zibibbo. Me lo ha offerto la prima volta Vincenzo Consolo nella sua casa milanese. Mi piacerebbe offrirtene un bicchiere per ringraziarti delle belle parole che hai speso su Il mondo non mi deve nulla.
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