peter loveseyVera e propria pietra miliare del giallo inglese, abbiamo oggi il piacere e l’onore di intervistare al Thriller Café Peter Lovesey (qui il sito personale). Gli abbiamo chiesto della sua carriera, dei suoi libri e in generale di crime fiction. Ecco cosa ci ha risposto.

[D]: Ciao Peter, benvenuto. La nostra prima domanda è molto semplice: chi è Peter Lovesey come persona e come scrittore?
[R]: Come persona, è un uomo di poche parole, pigro, non eccezionale, commovente, rispettoso della legge, sobrio e attento a quello che mangia.
Come scrittore, è un uomo di molte parole, emozionante, pieno di sorprese, divertente, criminale, che sta sempre a pensare a nuovi modi per uccidere qualcuno.
 
[D]: Hai pubblicato trentacinque romanzi (per ora) e vinto un numero impressionante di premi: qual è il tuo segreto per una carriera simile?
[R]: E’ l’uomo noioso che lavora con lo scrittore divertente. Devi mettere parole sullo schermo ogni giorno della settimana – e io sono molto lento – ma è necessario trovare il modo per conservarle eccitanti e protrarre la suspense.
 
[D]: Quanto ti senti hai cambiato come scrittore dal tuo primo romanzo, Wobble to death, al più recente, The stone wife?
[R]: Quel primo libro doveva essere scritto in tre mesi per un concorso. Ogni libro mi ha poi richiesto almeno un anno per essere finito. Sono più rilassato sulla pianificazione rispetto a com’ero. All’inizio della mia carriera scrivevo una sinossi capitolo per capitolo prima di iniziare. Ora mi tengo la trama più liberamente nella mia testa. I libri successivi sono più lunghi di quelli di una volta, ma questa è la tendenza. Nessuno vuole comprare un libriccino tascabile. E suppongo che il cambiamento più evidente è che ho iniziato a scrivere storie ambientate nel 1880, mentre ora sono romanzi contemporanei con protagonista il mio detective della polizia di Bath, Peter Diamond.
 
[D]: Immagino che tu abbia collezionato un sacco di momenti memorabili. Ci sono aneddoti che vuoi condividere con i nostri lettori?
[R]: Quando il primo libro, Wobble to death, è stato lanciato, si è tenuta una wobble di beneficenza di 24 ore da Sloane Square a Londra. Dovrei spiegare che una wobble è un’espressione vittoriana per una gara di lunga distanza in cui si può camminare o correre. Mi aspettavo di fare un paio di giri della piazza e hanno fatto venire invece Barbara Windsor, la star del cinema che ha interpretato protagoniste sexy in molti degli epidosi della serie “Carry On”, e devo dire che guardare la camminata di Barbara era molto meglio che guardare la mia.
 
[D]: Quanto pensi che il romanzo poliziesco si sia sviluppato nel corso di questi anni, e dove pensi che stia andando?
[R]: Quando ho iniziato era più chiaramente definibile come detective story, tradizionale o hard-boiled. A mano a mano che la forma è progredita, queste definizioni sono cambiate tanto che oggi c’è poca differenza tra romanzo poliziesco e la cosiddetta narrativa mainstream. Sarebbe difficile ora elaborare una serie di norme come hanno tentato di fare negli anni 1930 – com’era prima di me. E’ ancora possibile scrivere gialli, ma ci sono una miriade di altri modi di scrivere di criminalità.
 
[D]: The stone wife: puoi dirci qualcosa a riguardo ?
[R]: The stone wife è una scultura in pietra della moglie di Bath, un personaggio nel poema di Chaucer “The Canterbury Tales”. Il libro inizia con un’asta a Bath, con la Scultura come elemento principale. C’è grande richiesta e quando si arriva al culmine, avviene un omicidio in sala. Peter Diamond deve indagare e la scultura viene spostata nel suo ufficio e comincia ad assumere un ruolo sinistro, quasi come un altro personaggio. Ben presto riesce a sfrattare Diamond dal proprio ufficio. Ma meglio che non vi racconti tutta la storia.
 
[D]: I romanzi di Peter Diamond sono ora 14 (se non sbaglio): qual è il tuo rapporto con lui?
[R]: Mette da mangiare sulla mia tavola e mantiene mia moglie vestita con gli abiti che le piacciono, quindi devo trattarlo bene. Tuttavia, se bussasse alla mia porta una notte, non sono sicuro che vorrei farlo entrare. E’ soggetto a incidenti, un bullo, potenzialmente violento e temuto da alcuni suoi colleghi. Ma ha un senso dell’umorismo che aiuta ed è bravo a risolvere i misteri, quindi forse dovrei, dopo tutto, rimanere amichevole.
 
[D]: Stai già lavorando su una nuova storia?
[R]: Sto scrivendo l’ultimo capitolo del romanzo numero 15 di Diamond, ma non dico mai nulla sui libri in anticipo, nel caso in cui non vengano pubblicati.
 
[D]: Io preferisco i libri tradizionali, ma gli e-book stanno cambiando le nostre abitudini di lettura. Cosa ne pensi?
[R]: Io non li leggo ancora, ma sono contento di essere pubblicato in e- form. Mi aspetto che il libro stampato sopravviverà comunque.
 
[D]: Un suggerimento per aspiranti scrittori. Un suggerimento per appassionati lettori.
[R]: Per gli aspiranti scrittori: leggere quello che viene pubblicato e fatevi un’idea di cosa può essere fatto prima di iniziare. Cercate con tutti i mezzi di essere originali, ma anche essere consapevoli di ciò che gli altri stanno scrivendo.
Agli appassionati lettori: vi invidio. Vorrei avere più tempo per esplorare la splendida miriade di libri là fuori. Continuate a leggere. Abbiamo bisogno di voi.
 
[D]: Se vuoi dire qualcosa, questo è il momento …
[R]: E’ bello che tanti dei miei libri siano stati tradotti in italiano. Credo di aver avuto lo stesso editore, Mondadori, fin dall’inizio e fanno una bella spruzzata di colore giallo nella mia libreria.
 
[D]: Vuoi dire ciao ai nostri lettori ?
[R]: Buon giorno. Qui in Gran Bretagna stiamo vedendo più crime italiani rispetto a prima. Mia moglie sta imparando la lingua, quindi sono molto familiare con la serie televisiva di Montalbano e del giovane Montalbano. Mi piacerebbe fare una breve vacanza in quella splendida casa sulla spiaggia di Vigata, purché, ovviamente, non ci siano reati mentre sono lì.
 
[D]: Grazie per aver accettato il nostro invito, Peter: è stato un piacere averti al Thriller Café.

Foto by Kate Shemilt.

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Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

Giuseppe Pastore ha scritto 1638 articoli: