Paola Barbato sembra aver trovato presso Piemme la casa ideale, in grado di offrirle il trampolino migliore per sviluppare non solo progetti immediati, ma anche quelli a lungo termine come il nuovo Io so chi sei.
Il romanzo infatti, oltre a mostrarci una Barbato sempre più in controllo di stile e tematiche, è il primo capitolo di una trilogia che si svilupperà in futuro, prepariamoci quindi a ulteriori sorprese da parte dell’autrice milanese che già ci aveva convinto in Non ti faccio niente.
A dare uno sguardo alla trama di Io so chi sei la sensazione che si ricava è quella di trovarsi nella stessa “zona” di alcuni episodi della serie televisiva Black Mirror, con l’accento spostato dal futuro a un presente molto inquietante e minaccioso.
La tecnologia è comunque protagonista di questo tenebroso primo segmento della trilogia di Paola Barbato, anche se si tratta di una tecnologia per noi ormai banale e quotidiana.
Il mezzo che infatti domina e pervade la narrazione di Io so chi sei è un cellulare, quasi a ricordare gli anni durante i quali il j-horror dominava gli schermi televisivi e cinematografici.
Un cellulare che arriva per posta e che sembra recare messaggi dall’oltretomba, ordini e richieste ai quali la protagonista non può replicare, solo obbedire.
Studiamo un po’ più attentamente cosa ha preparato per noi una delle regine italiane del brivido.
Lena è una donna brillante, piena di vita e determinazione, autonoma e attenta agli altri, ma quando nella sua vita entra Saverio, tutto cambia. Lei ama questo giovane anticonformista di un amore totalizzante, che giunge a privarla della sua sicurezza e dell’amor proprio, che la porta a mettere Saverio davanti a tutti e a tutto.
E quando lui cade nell’Arno e viene prima dichiarato disperso e quindi morto, tutto crolla e qualcosa si spezza definitivamente, portandola a trascinarsi nella vita, accompagnata da un enorme senso di vuoto e da Argo, il cane di Saverio, che le ricorda ogni giorno il ragazzo scomparso.
Sono ormai passati due anni da quel tragico evento quando un brusco cambiamento arriva per posta: un cellulare, senza traccia del mittente. E sul telefono cominciano ad apparire dei messaggi, anonimi, che contengono informazioni che solo Saverio può conoscere.
In pochissimo tempo Lena diventa succube di quel cellulare, che sente come unico mezzo in grado di collegarla al suo amato. E anche quando i messaggi cominciano a diventare più oscuri e minacciosi, chiedendole gesti terribili che mai avrebbe pensato di poter compiere, lei obbedisce, nella speranza che Saverio torni da lei. Ma dopo qualche tempo le persone attorno alla donna cominciano a morire. E la sua stessa vita potrebbe essere in grave pericolo.
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