Elisabetta Cametti nasce a Gattinara in provincia di Vercelli e oltre a lavorare in ambito editoriale si dedica alla sua grande passione: la scrittura. Pubblica due serie di thriller: la prima denominata “Serie K” (I guardiani della storia, Nel mare del tempo, Dove il destino non muore) e la seconda chiamata “Serie 29” (Il regista, Caino) ed infine il thriller Muori per me.
Recensisco qui ora per voi, avventori del Thriller Café, Nel mare del tempo, il secondo libro della Serie K.
«Un anno. È trascorso un anno e io sono ancora tormentata da quelle scene. Finirà questa tortura?».
È trascorso, infatti, un anno dal precedente intrigo archeologico in cui la nostra Katherine Sinclaire ha persino rischiato di perdere la vita ma l’incubo che credeva di essersi lasciata alle spalle ritorna prepotente e lo fa sotto forma di “nuove” visioni. Se da una parte l’angoscia sembra prendere il sopravvento sarà però il suo spirito avventuroso e la sua sete di verità a far comprendere a Katherine che non riuscirà nemmeno questa volta a sottrarsi ad un destino che sembra ormai scritto.
Tutto precipita quando alla presentazione del suo nuovo romanzo dal titolo Gnosis, nel quale si narra un mondo fantastico e che è già destinato ad una prossima trasposizione cinematografica, un uomo, tal Diego Fidel Vazquez, interviene non solo accusandola di non essere quella che dice di essere ma anche con una frase sibillina che fa comprendere immediatamente a Katherine quanto quell’uomo sappia di lei e del suo passato «Dimmi, Katherine, che effetto fa sapere che il passato non si cancella, che i morti ritornano e che Tinia non ti ha perdonata?».
Ma l’uomo non pronuncia solo queste parole scioccanti ma lancia anche contro di lei un cuore e poi si suicida. Chi è veramente Diego Fidel Vazquez? Di chi è quel cuore al quale è stato cucito con un filo scuro un anello con sopra due incisioni: Angelica all’esterno e Nassran all’interno?
«Katherine cercò di ragionare. I dubbi si accavallavano uno all’altro e le sembrava di essere dentro una matassa di fili aggrovigliati. Più si interrogava, più si perdeva tra le congetture. E nessuna era plausibile».
Inizierà così per Katherine Sinclaire una vera e propria caccia al tesoro cerebrale ad alto tasso di pericolosità dove per riuscire a capire che legame ha lei con Angelica e cosa quest’ultima vuole comunicarle attraverso i suoi occhi dovrà risolvere numerosi enigmi come ad esempio perché quell’uomo si è suicidato, che cosa significa la parola Nassran, perché quasi per coincidenza le sono capitati tra le mani i libri di Dhar Jai dove il messaggio comunicato è quello che per prevedere il futuro bisogna cercare le risposte nel passato e in ciò che i nostri antenati ci hanno consegnato…
Questa volta però accanto a lei non ci sarà il suo compagno Jethro il quale sembra essere stato misteriosamente bloccato a Tokyo dove si era recato ad incontrare il responsabile del fondo giapponese NNJ Equity Found che finanzierà la produzione del suo neuro-impianto. Chi è colui o colei che manovra il tutto e che ha incastrato Jethro a Tokyo per condurre Katherine da sola a Gattinara facendole vivere una serie di shock emotivi al fine di provocarle le visioni?
In Nel mare del tempo, secondo libro della serie K, le ambientazioni sono le più disparate. Infatti si passa da Tokyo dove troviamo Jethro incastrato in una situazione “creata ad arte”, a Gattinara paese delle prealpi piemontesi, corpo centrale del romanzo, dove Katherine al fine di ricomporre il misterioso puzzle che la vede se non protagonista almeno co-protagonista è costretta ad addentrarsi nei sotterranei della collina locale ed infine nell’affascinante Saint Malò, in Bretagna, terra delle numerose maree e delle incredibili leggende corsare.
Con una scrittura vivace e brillante Elisabetta Cametti è in grado di regalarci trame sempre avvincenti, adrenaliniche e ricche di grande suspense senza però trascurare o tralasciare spunti che inducono noi lettori a riflettere quasi come se lo scopo della nostra scrittrice sia esattamente quello della sua Katherine che in un passaggio afferma «Questo è il mio scopo nella vita, questo è ciò che devo fare: inventare, scrivere, far sognare, trasferendo valori che siano in grado di migliorare le persone e di farle riflettere.»
Al fianco di Katherine Sinclaire che si conferma una donna intelligente, colta, raffinata ma anche temeraria e avventurosa e con un incredibile spirito di adattamento alle situazioni estreme che si vede costretta ad affrontare ritroviamo l’amato Jethro una figura forte, carismatica e assolutamente positiva, l’unica in grado di arginare, almeno in parte, l’irruenza di una personalità guerriera quale si è rivelata la bella dottoressa Sinclaire. Ma numerosi sono anche i nuovi personaggi che incontriamo come ad esempio i fratelli Isaac e Amleto, la bellissima Violet, l’archeologo Patrick, il professor Bartholomew, l’ispettore di Scotland Yard Norris e il suo collega Scott Anderson (amico d’infanzia di Katherine) ma che l’abilità e la maestria della penna della Cametti non ci permette di comprendere, fino alla fine, se vadano inseriti sulla “lavagna” dalla parte dei buoni o dei cattivi. Anche perché, in realtà, è così netto il confine tra bene e male?
Menzione particolare merita la chihuahua Tremilla (anzi Tremillina) che viene portata da Katherine ovunque come una compagna fedelissima la quale ha compreso perfettamente quando è ora di starsene rintanata zitta zitta dentro la borsa, di scappare più veloce della luce o di ringhiare contro un eventuale nemico per spaventarlo ma che in Nel mare del tempo ha anche un ruolo fondamentale che è quello di creare il giusto collante tra Katherine e la madre al fine di riprendere un dialogo tra di loro interrotto ormai da troppo tempo.
Gli scrittori, si sa, mettono molto di loro stessi e del loro mondo nelle pagine che scrivono ma avendo conosciuto personalmente la Cametti posso affermare, e credo di non essere smentita, che Katherine è proprio Elisabetta infatti, a parte l’eterocromia degli occhi, fisicamente si assomigliano molto, sono entrambe scrittrici, Gattinara le accomuna, sono amanti degli animali (anche la Tremilla vera è sempre insieme alla sua padroncina come la Tremilla di carta), sono entrambe dolci ma anche determinate, leali, altruiste…
Gli argomenti affrontati nel libro sono molteplici e vanno dalla storia all’architettura, dalla religione alla magia, dalle leggende ai fatti realmente accaduti, dai conflitti familiari alle patologie psichiatriche ma il tutto è sapientemente orchestrato con abilità al fine di risultare un’armonica sinfonia.
Avevo amato molto I guardiani della storia (primo libro della serie) ma mi sento di dire che Nel mare del tempo ha però una marcia in più sia perché presenta maggior introspezione psicologica dei personaggi sia perché ha una potenza narrativa superiore che fuoriesce dalle pagine e ti investe in pieno travolgendoti.
In conclusione prendendo a prestito le parole dell’uomo vestito da corsaro incontrato da Katherine «Bella signora con il cagnolino, cinque euro per affidare un tuo desiderio al mare» posso dire che sicuramente qualsiasi sia stato il desiderio affidato ai flutti del “mare del tempo” dalla nostra bravissima Elisabetta sarà stato interamente esaudito ma se così non fosse sicuramente avverrà presto…
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