Con una riproposta di classici e l’inedito “Km 123” di Andrea Camilleri – che recensiamo oggi al Thriller Café – hanno preso il via, il 26 marzo, i festeggiamenti per i novanta anni de “Il Giallo Mondadori”.
Tutto ha inizio con cinque sms d’amore, disperati, inviati da Ester a Giulio che non può risponderle perché ricoverato in ospedale a causa di un brutto incidente di macchina occorso sulla Via Aurelia verso Roma. A leggere questi messaggi è però Giuditta, moglie di Giulio, che dell’amante del marito non sapeva nulla. Potrebbe sembrare l’inizio di un romanzo rosa se un testimone non sostenesse che il violento tamponamento è stato in realtà un tentativo di omicidio, dichiarazione che farà passare la pratica dagli uffici dell’assicurazione a quelli del commissariato.
Andrea Camilleri ci regala un “pasticciaccio” denso di humor e mistero, un gioco delle parti, una commedia degli equivoci in cui tutti i personaggi che incontreremo e che si aggiungeranno, indizio dopo indizio, sono convinti di avere la verità in tasca e di saperne più degli altri.
Lo scrittore si è dilettato a confezionare una storia basata quasi esclusivamente sui dialoghi, senza enfatizzare troppo l’ambientazione tranne il Km 123 della via Aurelia che sarà il fulcro della vicenda. Particolare la costruzione stessa del romanzo che è composta da articoli di giornale, trascrizioni di sms, scambi di e-mail e verbali del commissariato disseminati ad hoc tra le pagine: si ha la percezione che Camilleri si sia divertito a interpretare – lui stesso, volta per volta – l’amante passionale, il giornalista di cronaca, l’ispettore capo convinto di seguire la pista giusta e il Primo Dirigente del commissariato non proprio perspicace!
“Km 123” è un giallo magistralmente congegnato in poco più di centocinquanta pagine, completamente elaborato attorno all’infedeltà coniugale e al dramma della gelosia; sa divertire e stupire, porta il lettore a formulare le ipotesi più disparate che troveranno soluzione nell’epilogo inaspettato. Un giallo avvincente e di qualità, veloce e ritmato, godibilissimo, condito da una generosa dose di umorismo che in un primo momento fa sorridere per la sua arguzia, ma poi invoglia a una seria meditazione sulle debolezze e sui vizi degli uomini.
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