La bestia - Carmen Mola

Ed eccoci qui di nuovo riuniti, questa volta per recensire il thriller più amato di Spagna, La bestia di Carmen Mola.
Iniziamo dal principio: La bestia è un thriller storico pubblicato, nel corso del 2023, da Salani editore grazie alla traduzione di Massimo Sottini.
Ma chi è Carmen Mola? Si tratta dello pseudonimo di tre scrittori e sceneggiatori spagnoli: Jorge Díaz Cortés, Agustín Martínez e Antonio Santos Mercero.
Il loro esordio risale al 2018 con La sposa di sangue, primo romanzo di una trilogia che è stata portata a termine nel 2020.
Jorge, Agustín e Antonio hanno deciso di svelare la loro identità solo un paio d’anni fa, nel 2021, durante la consegna del Premio Planeta (uno dei premi letterari più ambiti di Spagna) vinto proprio con il libro a cui oggi dedicheremo la nostra attenzione.
Ambientato durante l’estate del 1834, ci viene subito descritta una Madrid dilaniata dalla piaga del colera, che miete una vittima dopo l’altra e corrompe i cittadini, disposti ad introdursi nelle case dei morti per riuscire ad accaparrarsi il più piccolo oggetto di valore, da scambiare per un paio di reales.
Il contesto storico è delineato perfettamente: gli autori dipingono un paese distrutto non solo dalla violenta epidemia, ma anche dalle guerre carliste (terminate solo nel 1876) che vedono due fazioni lottare ferocemente per la successione al trono di Spagna.
Questo contesto storico e sociale particolarmente crudo e turbolento fa da sfondo alle vicende che intrattengono i nostri protagonisti: Lucía e Diego Ruiz.
Lucía è una ragazzina di 14 anni che da tempo ha perso la sua ingenuità: perde la madre a causa del colera e per occuparsi di Clara, la sorellina più piccola, è costretta a prostituirsi.
Pur di raccattare qualche spicciolo, è disposta ad addentrarsi all’interno della casa di un religioso da poco deceduto: qui troverà un preziosissimo oggetto che la porterà a scontrarsi con gli individui ed il lato più oscuro di tutta la Spagna.
Incontrerà presto il cammino di Diego Ruiz, un ambizioso giornalista che si ostina ad indagare su alcuni fatti di cronaca nera particolarmente sanguinolenti (credetemi, l’aggettivo è più che adatto).
Da un po’ di tempo i cittadini di Madrid sono tormentati dalla Bestia, una figura animalesca che rapisce e smembra le loro bambine: su di loro non ci sono segni di violenza sessuale, motivo per cui nessuno comprende le ragioni di queste crudeli uccisioni e tende ad attribuirle ad un feroce animale.
Nonostante le descrizioni fornite da alcuni testimoni, Diego è invece persuaso che si tratti dell’opera di un uomo e si mette alla (lenta) ricerca di informazioni ed indizi che possano portarlo a risolvere il caso.
Queste giovani ragazze si ritroveranno a far parte di un antico e superstizioso gioco di potere basato su una credenza medievale ormai da tempo abbandonata.
Sarà compito di Diego e Lucía correre contro il tempo per tentare di salvarle.
Accanto alle nostre figure principali compaiono numerosi personaggi: nonostante alcuni siano più rilevanti di altri, quasi tutti presentano un lato oscuro della loro personalità e hanno la capacità di farci ricordare la precarietà della vita.
Il romanzo presenza innumerevoli tematiche ma, prima fra tutte, ci permette di riflettere sul ruolo della donna e sul difficoltoso e doloroso passaggio dall’infanzia all’età adulta (e qui vi invito calorosamente a dare una letta a Il mostruoso femminile, un saggio Jude Ellison S. Doyle che offrirà numerosi spunti agli appassionati della cinematografia horror e splatter).
Secondo il mio parare la narrazione è lenta, forse a causa della minuziosa attenzione prestata al contesto storico-sociale della Madrid del 1840, forse a causa della penna degli autori che talvolta si rivela ripetitiva.
In alcune occasioni ho addirittura pensato che avrei maggiormente apprezzato questo romanzo se fossi stata più giovane: nonostante la violenza che ricorre costantemente nelle pagine, alcuni elementi mi hanno fanno pensare ad uno young-adult.
Sfortunatamente non sono riuscita ad affezionarmi ai personaggi, nonostante suscitino una profondissima empatia, a causa della scarsa delineazione e descrizione psicologica.
Nonostante questi personalissimi punti deboli, il romanzo è certamente capace di intrattenere, ma non lo raccomanderei a un lettore che necessita di un ritmo serrato e di colpi di scena inaspettati.

Recensione di Giada Belloro.

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