Nita Prose è canadese e vive a Toronto, lavora da sempre con i libri, è stata l’editor di importanti autori lavorando per diverse case editrici. La cameriera è il suo romanzo d’esordio, è in corso di pubblicazione in oltre 35 paesi ed è stato al numero uno dei bestseller del New York Times e del Toronto Star.
Molly Gray, venticinquenne, è una cameriera ai piani presso il lussuoso Regency Grand Hotel. Il suo essere molto scrupolosa sul lavoro, precisa e ordinata, la rendono la preferita dai clienti.
«Sono la tua cameriera. La persona che pulisce la tua camera d’albergo, che entra come un fantasma quando di giorno esci a passeggio, senza preoccuparti minimamente di ciò che hai lasciato dietro di te, del disordine o di quello che potrei vedere durante la tua assenza. Sono la persona che svuota il tuo cestino, buttando via le ricevute che non vuoi che qualcuno scopra. Sono la persona che cambia le tue lenzuola, che capisce se hai dormito nel tuo letto e se quella notte eri da solo o in compagnia. Sono la persona che rimette dritte le scarpe accanto alla porta, che sprimaccia i cuscini e vi trova dei capelli sparsi. Tuoi? Probabilmente no. Sono la persona che pulisce quando bevi troppo e insudici la tavoletta del water, o peggio.»
Ma quando trova il cadavere del milionario Charles Black, ucciso nella sua suite, la vita di Molly cambierà. Si ritroverà, infatti, invischiata in circostanze assurde, contesa da manipolatori senza scrupoli e intrappolata in situazioni più grandi di lei…
Come ne uscirà?
Quando mi sono approcciata a questo libro, sono stata attirata principalmente dalla trama intrigante: un omicidio in un hotel, una cameriera ai piani che si ritrova coinvolta suo malgrado, la ricerca della verità per smascherare i reali colpevoli.
Il punto di forza di questo romanzo è senz’altro il personaggio principale: Molly perché ha davvero qualcosa di speciale. Non è solo una giovane allontanata dagli altri a causa dei suoi comportamenti strani, del suo essere troppo ingenua e delle sue difficoltà a relazionarsi con il resto del mondo… è tanto altro. La sua ingenuità disarmante, il suo ricondurre, sempre e tutto, alle regole di vita quotidiana che le sono state date dalla nonna e ai dettami della perfetta cameriera la rendono, infatti, un personaggio davvero unico nel panorama letterario. Credo che sia proprio questo il motivo per cui La cameriera è balzato, in breve tempo, al primo posto nella classifica dei best-seller del New York Times.
In questo romanzo, infatti, “schizza” fuori dalle pagine l’autenticità perché invece che presentarci il disagio sociale di Molly in maniera descrittiva, l’autrice lo rivela attraverso i fatti pratici e le conversazioni da lei intrattenute.
Questo romanzo di Nita Prose, però, ha anche il pregio di spingerci oltre la trama gialla (che di per sé non è un granché) per farci riflettere su diverse tematiche importanti quali: la solitudine, la ricerca spasmodica di amicizie, il far del proprio lavoro unico scopo di vita e, soprattutto, quanto certe persone “fragili” a livello psicologico possano diventare oggetto di attenzione da parte di coloro che intendono manipolare le loro debolezze a proprio uso e consumo.
La “purezza” di Molly ci costringe a fare i conti con conformismi e situazioni poco edificanti e ci procura “dolore” ogni volta che la protagonista, davanti a qualcuno che ride per qualcosa che lei non coglie, si domanda se quella persona stia ridendo con lei o di lei.
E poi non possiamo far altro che commuoverci quando, alla fine, troverà persone disposte a ridere con lei, perché capaci di superare i pregiudizi e accogliere la poetica bellezza della diversità.
Il romanzo scorre molto velocemente, merito dell’utilizzo di una scrittura semplice ed essenziale, che non si dilunga in particolari superflui ma si concentra sul cuore delle cose.
Incantevole!
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