Ripubblicato lo scorso 5 settembre da Sellerio Editore, oggi vi presentiamo La canzone del cavaliere (The horseman song) di Ben Pastor, per la traduzione di Paola Bonini. Il volume è il quarto della saga che vede come protagonista Martin Bora, un ufficiale della Wehrmacht con più dubbi che certezze. I suoi dubbi scaturiscono direttamente dal suo essere, dalla sua natura istintivamente anti-nazista, ma si acuiscono proprio con l’evento narrato in questo romanzo: la morte del celebre poeta Federico Garcìa Lorca.
È l’estate del 37 e la guerra civile spagnola infuria mietendo molte vittime. Martin Bora è un tenente dell’esercito tedesco che in questa guerra è al fianco di Francisco Franco; sarà proprio lui, una mattina di luglio, a trovare il cadavere abbandonato di un giovane uomo morto per un proiettile alla nuca. Ben presto l’identità è rivelata, è Garcìa Lorca, il famoso poeta che – piccolo dettaglio – risulta morto da un anno. Una morte strana, pesante, sospetta… Sia i franchisti che i repubblicani tengono nascosta la notizia, ma Bora decide di non lasciar correre, di indagare per suo conto. È questo l’inizio di tutto, da qui nascono i dubbi, le incertezze, le indagini per acquisirne almeno alcune. Ma Bora non è l’unico a indagare: dall’altro versante indaga Felipe, l’americano Philip Walton. Amico o nemico? Sempre più l’uno e meno l’altro mentre l’indagine prosegue sempre più animata alla ricerca della verità.
Con la serie su Martin Bora, Ben Pastor regala ai lettori del giallo storico libri e personaggi approfonditi, una precisa ricostruzione del contesto e della realtà dell’epoca ed in più inserisce qualcos’altro, una finzione narrativa, un elemento di novità che faccia voltare la storia come vuole Pastor. In La canzone del cavaliere e segnatamente nel personaggio di Martin Bora convivono molte contraddizioni: egli è, come detto, istintivamente anti-nazista, ma è fedele alla fazione che sta servendo e al giuramento che ha prestato; egli non è certo un popolano desideroso di imbracciare un’arma per le cause altrui, è anzi un intellettuale colto e raffinato… incarna l’eterno dilemma del singolo di fronte alla storia. Il suo personaggio è ispirato alla figura di Claus Von Stauffemberg, l’attentatore di Hitler.
Il libro, come detto, è stato appena ripubblicato da Sellerio che dal 2011 pubblica questa serie finora composta da 11 libri, tutti tradotti da Paola Bonini e Luigi Sanvito.
Quanto all’autrice, Maria Verbena Volpi Pastor è nata a Roma nel 1950, naturalizzata statunitense, è docente universitaria e scrittrice; ha scritto svariate ghost stories, ma soprattutto gialli storici. Dai suoi libri traspare l’amore per la storia, l’antichità classica, la guerra e la condizione dell’uomo.
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