È da poco uscito per Piemme La cattiva strada, l’ultimo thriller di Paola Barbato, che ha da subito riscosso un successo che non stupisce e potrebbe tranquillamente essere uno dei thriller della vostra estate 2022. Ne parliamo oggi al Thriller Café e per farlo ci spostiamo idealmente ad un altro bancone, quello di uno dei tanti autogrill che costeggiano l’autostrada.
A poco più di trent’anni, Giosciua Gambelli non ha concluso molto nella vita: è uno spilungone biondo che sorride a tutti, è appassionato di cinema, non ha un lavoro fisso, si accontenta di vivacchiare con poco, ma non se ne preoccupa. È sempre stato refrattario alle regole, a prendere decisioni, a farsi domande, a diventare adulto. Peccato che dovrà farlo, e tutto in una notte. Da qualche tempo Giosciua ha trovato lavoro come corriere privato, lavora per un unico, ambiguo committente che saltuariamente gli dà dei pacchetti leggeri da consegnare sempre di notte, in luoghi diversi. Mentre tenta di non superare il limite consentito in autostrada, sobrio e pulitissimo, Giosciua sa che quasi certamente ciò che trasporta è illegale. Per di più ha l’obbligo tassativo di non aprire mai, per nessun motivo, i pacchetti, ma ancora una volta non se ne preoccupa: ha la sua copertura, il suo giro di autogrill dove fermarsi, il suo furgoncino bianco di proprietà e questo gli basta. Una notte di marzo, però, per puro caso nota che la scatola da consegnare si è bagnata di un liquido scuro. Sulle prime non sa che fare, non vuole che gli venga imputato il danneggiamento della merce, così decide di recarsi nell’autogrill dove lavora il suo amico Tariq per cercare una scatola nuova. Al contrario di lui – si dice – Tariq è intelligente, saprà cosa fare. Prima, però, deve aprire la scatola incriminata… non l’avesse mai fatto: ora che ne ha visto il contenuto, sa di essere condannato. È diventato testimone di qualcosa di troppo scomodo, va nel panico perché è costretto a decidere in fretta – lui che non ha mai deciso nulla – e commette errori su errori. Ma ogni decisione sbagliata ha delle conseguenze. A Bologna, intanto, una squadra di poliziotti sta visionando filmati su filmati che ripercorrono il suo interminabile viaggio di quella notte infernale. A capo c’è il sovrintendente Marotta, irriducibile maschilista e razzista, uno che di certo non si lascerà commuovere dal suo sorriso e dalla sua sbadataggine.
La cattiva strada è un thriller puro, adrenalinico, con personaggi stereotipati ma in qualche modo credibili e una trama che, all’apparenza, potremmo giudicare improbabile. Ma a pensarci bene, perché i fatti accaduti a Giosciua non potrebbero accadere davvero? Perché un corriere – che è comunque una persona, non una macchina – non potrebbe essere così incauto da aprire una scatola che deve consegnare, da lì in poi sbagliare tutto lo sbagliabile e per questo, nell’unica notte veramente folle e vissuta della sua breve vita, essere costretto a non uscire dall’autostrada che sta percorrendo? Non sarà forse che noi, augurandoci che tutto questo non succeda – o peggio, che non succeda a noi – giudichiamo il tutto un po’ troppo fantasioso? E invece nei suoi thriller Paola Barbato, con intelligenza e sagacia, ci pone sempre di fronte a questo: il male può annidarsi ovunque, anche nei luoghi più inaspettati e teoricamente più sicuri. Ma il male viene dall’uomo, lui lo provoca con le sue scelte e le sue azioni, perciò a lui compete affrontarlo: sta a noi fare la scelta giusta. La responsabilità è tutta nostra.
Classe 1971, milanese di nascita ma bresciana di adozione, Paola Barbato è sceneggiatrice di fumetti, tra i quali spiccano alcuni numeri fondamentali di Dylan Dog. Esordisce come scrittrice nel 2006 con Bilico, il suo primo thriller pubblicato da Rizzoli. Seguono poi Mani nude (Rizzoli), vincitore del Premio Scerbanenco, Il filo rosso (Rizzoli 2010), Non ti faccio niente (Piemme 2017), Io so chi sei (Piemme 2018), primo romanzo di una trilogia, Il ritornante (Piemme 2019) e L’ultimo ospite (Piemme 2021). Per la televisione ha curato, insieme a Fabrizio Bentivoglio, la sceneggiatura della fiction Nel nome del male, trasmessa da Sky nel 2009. Paola Barbato si occupa anche del sociale come presidente della Onlus “Mauro Emolo” che sostiene persone colpite da una malattia neurodegenerativa. Nel 2021 ha scritto Vista da qui (Longanesi), un ritratto ironico e tenero della sua famiglia e della vita quotidiana con il compagno, Matteo Bussola, le tre figlie, i cani ed una “casa dal carattere tutto suo”. La cattiva strada è il suo ultimo romanzo.
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