Oggi al Thriller Cafè recensiamo il romanzo La Congregazione di Alessandro Perissinotto, edito da Mondadori.

Elizabeth è una spogliarellista a fine carriera, arrestata per guida in stato di ebbrezza. Per scontare la pena, sceglie di avvalersi di un programma sperimentale: una cavigliera capace di localizzarla e rilevare le sue funzioni vitali. È così che, invece delle mura del carcere, la attendono ventiquattro mesi a Frisco, un paesino del Colorado arroccato sulle Montagne Rocciose, presso la casa che ha recentemente ereditato da una vecchia zia.

Elizabeth inizia così una nuova vita, completamente diversa dalla precedente: dopo le notti passate sul palco, avvinghiata ai pali della lap dance o tra le braccia di uomini ambigui, ora la attende un lavoro tranquillo presso il distributore di benzina locale, dove il burbero ma cordiale gestore la prende in simpatia.

La sua prigione ha sbarre invisibili: gli impulsi elettronici della cavigliera monitorano le sue funzioni vitali e le impediscono di allontanarsi oltre i confini del paese, ma non di venire gradualmente accettata dalla piccola comunità di Frisco.

Tutto sembra andare per il meglio, fino a quando il passato di Elizabeth bussa alla sua porta, sconvolgendo il fragile equilibrio che era riuscita a creare intorno a sé, sconfiggendo amarezza e disillusione.

Quando era ancora una bambina, infatti, Elizabeth e la sua famiglia si trasferirono in Guyana, a Jonestown, per entrare a far parte della comunità del Tempio del Popolo. Nella foresta tropicale si consumò un dramma terribile, al quale la bambina scampò quasi per miracolo. Oggi, a quarant’anni di distanza, echi sinistri di quel passato lontano tornano a turbare la pace di Elizabeth, fino a trasformare la sua vita in un vero e proprio incubo, da cui niente e nessuno è in grado di proteggerla.

La congregazione, come già altre opere di Alessandro Perissinotto (vedi link a La canzone di Colombano), è un libro che intreccia con maestria la fiction narrativa e la storia. In questo caso, la vicenda di Elizabeth è ovviamente fittizia, ma offre all’autore la possibilità di raccontare, attraverso gli occhi di una bambina, l’orrore di quanto accadde a Jonestown negli anni ’70 del secolo scorso, quando una comunità composta da quasi mille americani si trasferì nella giungla tropicale per seguire le parole suadenti di un pifferaio magico. Il predicatore Jim Jones, ciuffo e occhiali da sole degni di Elvis Presley, predicava un regno dei cieli a metà tra Cristo e Marx, ma le porte del suo “paradiso” erano presidiate da uomini armati di fucili mitragliatori.

Non vi raccontiamo di più, per non rovinarvi il piacere della scoperta, ma sappiate sin d’ora che si tratta di una delle pagine più inquietanti della storia americana.

Il thriller di Perissinotto coniuga generi diversi tra loro: il racconto carcerario e la cronaca di un fatto storico legato a una setta religiosa si fondono assumendo le sfumature di una intricata spy-story, dove il gioco si allarga fino a includere i servizi segreti. L’autore, poi, riesce a descrivere in modo convincente e coinvolgente gli scenari freddi e nevosi del Colorado, aggiungendo così ulteriore piacere alla lettura.

La drammatica storia della comunità di Jonestown raccontata nelle pagine del romanzo offre la possibilità di diversi approfondimenti. Innanzitutto, un bel film del 2013, The Sacrament, diretto dall’eclettico e virtuoso Ti West, che racconta in modo diretto e shoccante l’intera vicenda. Se poi doveste prenderci gusto, suggerisco anche il film The Master del 2012, diretto dal geniale Paul Thomas Anderson: in questo caso, nell’occhio del mirino c’è la chiesa di Scientology e il Maestro è Ron Hubbard, anche se non viene mai esplicitamente menzionato nel corso del film. Non c’è spazio, qui, per tentare di fare una lista completa, ma altri titoli estremamente interessanti su questo tema sono The invitation di Karyn Kusama (2015) e Kill list di Ben Wheatley (2011), senza dimenticare il recentissimo The other lamb di  Malgorzata Szumowska (più interessante dal punto di vista estetico che da quello dei contenuti).

Al di là della fiction, poi, per chi mastica un po’ di inglese, c’è un podcast Spotify che si chiama Cults ed è interamente dedicato al tema delle sette: ogni puntata dura circa quaranta minuti e approfondisce fatti di cronaca davvero sorprendenti e in genere poco noti, almeno da questa parte dell’Atlantico. Ci troverete Jonestown, ma anche la Manson Family e decine di altri cupi capitoli in cui la manipolazione va di pari passo con l’omicidio. Una vera chicca per gli appassionati del genere.

In conclusione, vi suggeriamo di non perdervi La congregazione di Alessandro Perissinotto, una lettura adrenalinica che non vi darà tregua dall’inizio alla fine.

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La congregazione
  • Editore: Mondadori
  • Autore: Alessandro Perissinotto

Articolo protocollato da Gian Mario Mollar

Classe 1982, laureato in filosofia, Gian Mario Mollar è da sempre un lettore onnivoro e appassionato. Collabora con siti e riviste di ambito western e di recente ha pubblicato I misteri del Far West per le Edizioni il Punto d’Incontro. Lavora nell’ambito dei veicoli storici e, quando non legge, pesca o arranca su sentieri di montagna.

Gian Mario Mollar ha scritto 96 articoli: