Ottobre è ormai il mese della Sigma Force e anche questa volta Casa Editrice Nord non delude i fan e porta nelle librerie La Corona del Diavolo, il più recente romanzo di James Rollins.
Giunta ormai al suo quattordicesimo capitolo, contando anche i racconti lunghi, la Sigma Force ha esordito in romanzo nel 2004 con La città sepolta (Sandstorm) e da allora tutte le sue avventure sono apparse in Italia grazie a Casa Editrice Nord.
Sigma Force è una serie particolarmente amata dai lettori italiani, che con il passare del tempo e dei romanzi hanno familiarizzato sempre più con questa divisione segreta del Dipartimento della Difesa USA. Composta da vari membri, tutti altamente competenti e specializzati in vari rami del sapere, Sigma Force interviene quando sorge qualche tipo di minaccia tecnologica in grado di mettere a repentaglio la vita della nazione e gli equilibri mondiali.
Molti i membri, ricorrenti o meno, ma del gruppo principale di Sigma Force è necessario ricordare almeno il leader, Painter Crowe, sua moglie Lisa Cummings che è anche il medico esperto del gruppo, e Gray Pierce, un ex ranger in possesso di vari talenti, esperto tanto in fisica quanto in biologia.
Avevamo lasciato James Rollins e la Sigma Force un anno fa alla prese con La settima piaga, una misteriosa malattia proveniente dal passato, che minacciava di trasformarsi molto rapidamente in mortale pandemia.
Li ritroviamo ora in questo La Corona del Diavolo, che è apparso in lingua originale in questo stesso anno, con il titolo di The Demon Crown, e arriva ora a noi con la traduzione di Paolo Falcone.
Sigma Force rimane il principale punto di forza e interesse all’interno della bibliografia di James Rollins, che comprende molti altri progetti e serie, ma quasi tutti fermi da qualche anno.
Il suo nuovo ciclo più recente è quello di Tucker Wayne, che in Italia è pubblicato sempre da Casa Editrice Nord, e il cui ultimo romanzo apparso risale al 2016: Il Progetto Fantasma (War Hawk), scritto in collaborazione con Grant Blackwood.
Scopriamo ora alcuni elementi della trama de La Corona del Diavolo.
Brasile, oggi. L’isola di Queimada Grande è famosa in tutto il mondo per un fatto peculiare: è la zona a più alta concentrazione di serpenti velenosi in tutto il mondo. E un team di ricercatori arriva a Queimada Grande con un obbiettivo ben preciso: recuperare, in mezzo alla moltitudine di rettili, alcuni esemplari di una particolare specie di vipera. Ma gli scienziati non possono assolutamente aspettarsi ciò che li attende appena sbarcati: non c’è più traccia di un singolo serpente vivo, tutti gli esemplari sono morti. E quel che possono aspettarsi ancora meno è che la morte è il destino che attende tutti loro: c’è il suono d un elicottero in avvicinamento e ben presto tutta la missione sarà sterminata.
Genova, 1903. Alexander Bell ha promesso trovare e portare a ogni costo la Corona del Diavolo allo Smithsonian Institution. Bell è uno scienziato e non crede a tutte le voci che girano su questo antico reperto, che secondo alcuni documenti e tradizioni è un oggetto che nasconde un segreto mortale, un modo per annientare completamente l’umanità. Ma anche se scettico, è fermamente intenzionato a portare a termine la sua missione, dovesse anche mettere a repentaglio la sua incolumità, la sua vita…
Hawaii, oggi. La zona di Hana è tradizionalmente un piccolo angolo di paradiso nel quale trascorrere alcune delle più belle e memorabili vacanze di sempre, ma per Gray Pierce e Seicha della Sigma Force si sta trasformando velocemente in una inaspettata trappola mortale.
Per riuscire a capire e debellare quel che sta accadendo sull’isola i due, separati dal resto della Sigma Force, dovranno lavorare ancora più duramente del solito e collegar quel che sta avvenendo nel presente con un mistero che risale alla fondazione dello Smithsonian.
E come se non bastasse la già difficile missione, i due scopriranno di essere seguiti e controllati da un nemico che pensavano scomparso per sempre: la Gilda è tornata in azione, più letale che mai.
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Articolo protocollato da Giuseppe Pastore
Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.Giuseppe Pastore ha scritto 1638 articoli: visita la sua pagina.
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