Essere serial killer può tramandarsi di padre in figlio? È questa la domanda che si fa Jenny, figlia del serial killer Paul Slater. Cresciuta con una madre ingombrante, ha cercato di rifarsi una nuova vita e identità, rinnegando la famiglia di origine. Diventa un’affermata veterinaria, ha due figli e un marito, Mark, che ignora il suo passato. Una mattina, però, un evento la sconvolge: si ritrova in pigiama e sporca di fango. Dove è andata e cosa ha fatto? La donna soffre di blackout notturni e quindi non è in grado di ricostruire cosa può aver combinato la notte prima. Ad aggiungersi a questo, ritrova davanti casa buste della spazzatura con animali morti. Chi può averle lasciate e perché?
Contemporaneamente, in paese scompare Olivia, una donna che guarda caso è stata in passato l’amante di Mark e che lei aveva, precedentemente, minacciato. Insomma, tutto quello che ha faticosamente costruito inizia a crollare miseramente e lei si vedrà costretta a difendersi da accuse gravi. Ma come le sarà possibile farlo se non ha la certezza di nulla?
Dopo il successo ottenuto con La moglie del serial killer, Alice Hunter torna in libreria, sempre per Newton Compton, con La figlia del serial killer.
La storia ci viene raccontata, a capitoli alternati, secondo il punto di vista di Jenny e Mark. Entriamo così dentro la loro vita, dentro le loro storie e dentro il loro matrimonio. Quest’ultimo è, ormai, messo a dura prova dai tanti segreti, dalle numerose omissioni e dalle troppe domande che non hanno trovato risposta.
«… se continuiamo a seppellirle, le preoccupazioni e le domande prima o poi ci divoreranno vivi. Sono come un veleno che aspetta di mietere vittime.»
In La figlia del serial killer tutti hanno dei segreti in fondo alla loro anima che, il più delle volte, si nascondono talmente bene da sparire, ma basta un semplice soffio di vento e quello che sembrava sepolto non lo è più.
L’ambientazione nella cittadina di provincia mette in luce anche le dinamiche di conflitti relazionali che si manifestano in diversi ambiti: tra le mamme che accompagnano i figli a scuola e si fermano a spettegolare, tra i colleghi dello studio veterinario, tra gli avventori del pub…
Una scrittura fluida e scorrevole quella della Hunter, che mostra grande bravura. Un intreccio ben costruito che trova un inizio e una fine snocciolato con calma. Forse un po’ troppa?
Per chi, come me, ha letto La moglie del serial killer si renderà conto che purtroppo questo romanzo non è all’altezza del precedente. Infatti, la storia per quanto interessante, non prende e cattura allo stesso modo. I personaggi sono, a mio avviso, poco vitali e spesso si fanno trasportare dagli eventi senza agire.
Comunque, una piacevole lettura anche se avrei gradito maggior suspense e tensione.
Alice Hunter è laureata in Psicologia e ha collaborato per lungo tempo a programmi di riabilitazione nelle carceri. Il suo lavoro a contatto con detenuti che avevano commesso crimini violenti è stato d’ispirazione per il suo thriller d’esordio, La moglie del serial killer, balzato ai primi posti delle classifiche. La Newton Compton ha pubblicato anche La figlia del serial killer.
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- Hunter, Alice (Autore)