In La forma del ghiaccio, ritroviamo il nostro amato giardiniere Guido alle prese con le sue inquietudini dettate da una spiccata sensibilità e da una marcata propensione all’introspezione.
«Da dove veniva quella perenne insicurezza, quella sensazione di non aderire perfettamente al se stesso che mandava in giro per il mondo? Era proprio quel senso di scollamento, gli sembrava di aver capito di recente, che gli impediva di vivere appieno le sensazioni e le emozioni, ed era responsabile di una vita a scartamento ridotto.»
Ma Guido è anche tanto altro: un amante della natura e della sua Valle Cervo, un grande osservatore e, soprattutto, un uomo stramaledettamene curioso. Sarà proprio questa sua curiosità che, anche questa volta, lo porterà a cacciarsi nei guai. Incuriosito, come tutti i valligiani locali, dalla notizia del ritrovamento di un uomo mummificato tra i ghiacci da oltre cinquant’anni, il “nostro” si recherà sul luogo del ritrovamento e, nell’ammirare e accarezzare delle meravigliose genzianelle, si imbatterà in un orologio di grande valore. Convinto che sia appartenuto alla “mummia dell’alpinista gentiluomo”, partirà alla volta di Torino per restituirlo alle figlie. L’accoglienza che riceverà non sarà proprio quella che immaginava di ricevere… Come mai le due eredi non sembrano gradire quel ritrovamento? Ma soprattutto, come mai il ricco industriale Aldo Lorenzo Ferrero viene ritrovato in alta Valle Cervo mentre tutti lo pensavano disperso in Africa?
In questo suo terzo romanzo giallo, Linda Tugnoli ci riporta nella Valle Cervo a lei tanto cara perché location delle sue vacanze estive da ragazzina a casa dei nonni. La Valle Cervo, infatti, può essere considerata a pieno titolo uno dei protagonisti con i suoi tornanti, il suo clima un po’ ostile, il suo isolamento ma soprattutto con l’esplosione di colori e profumi della sua natura fortunatamente poco aggredita dall’uomo.
Straordinari sono tutti i personaggi usciti dalla penna della scrittrice che è riuscita a rendere vivida anche la figura di Marta, presenza/assenza nella vita di Guido. Ovviamente, il protagonista principale è il giardiniere Guido Boggio-Martinet, un uomo dal carattere ruvido e solitario che alla compagnia delle persone preferisce di gran lunga quella dei suoi cani e che il suo “naso” e il suo spirito osservativo lo spingono a vedere là dove altri non vedono. Grande amante della saggezza popolare e degli antichi mestieri che ormai si vanno perdendo, ma soprattutto dei suoi monti perché solo nelle sue camminate “in solitaria” ritrova la pace interiore…
«Quando saliva in montagna, Guido si sentiva sempre bene. Tutti i suoi pensieri neri, e ne aveva parecchi, rimanevano in basso, come fumo troppo denso che non riusciva a vincere la pressione dell’aria. Guido respirava a fondo quell’aria ghiacciata come un balsamo, non soltanto contro la vita e il quotidiano, con tutta la sua fatica e tutte le sue noie, ma soprattutto contro il suo passato che, prigioniero della gravità, non ce la faceva a seguirlo fin lassù.»
Straordinaria è anche la figura di Giovannino: un ragazzino autistico che dialoga più con i silenzi che con le parole e che solo un “puro” come Guido può comprendere appieno.
Numerose sono le tematiche che emergono da queste pagine e che Linda con delicatezza e leggerezza ci spinge ad affrontare. Una fra tutte, è che i veri valori della vita non vadano di certo ricercati nei beni materiali ma piuttosto nelle tradizioni dei nostri anziani, nel rispetto della natura e nell’onestà dei rapporti umani.
Lo stile dell’autrice è fluido, ma nel contempo impreziosito da descrizioni superlative. La Tugnoli ci regala uno spaccato di parte di mondo cristallizzato in un tempo-non tempo da godere con tutti e cinque i sensi. La sua trama gialla, però, non è solo utile a veicolare riflessioni profonde e messaggi di vita, ma è anche un marchingegno perfetto degno di un precisissimo Patek Philippe.
Allora, cara Linda… alla prossima!
Linda Tugnoli, regista e documentarista soprattutto in RAI, è nata a Roma. Attualmente vive nella campagna sabina tra figli, cani, orti e serre preferendo questa realtà decisamente bucolica a quella cittadina dove però si deve recare quotidianamente per lavoro.
Si è cimentata come scrittrice di gialli dando vita al suo primo romanzo che in origine era intitolato Ginkgo Biloba ma è stato pubblicato da Nord nel 2020 come Le colpe degli altri, seguito da L’ordine delle cose (Nord, 2021). La forma del ghiaccio è il suo terzo romanzo con protagonista il giardiniere Guido.
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Articolo protocollato da Luisa Ferrero
Libri della serie "Il giardiniere Guido"
La forma del ghiaccio – Linda Tugnoli
In La forma del ghiaccio, ritroviamo il nostro amato giardiniere Guido alle prese con le sue inquietudini dettate da una spiccata sensibilità e da una marcata propensione all’introspezione. «Da dove veniva quella perenne insicurezza, quella […]