La Nave di Teseo continua ad allineare ottimi titoli in catalogo, il più recente dei quali è La guardarobiera di Patrick McGrath, autore tanto bravo quanto poco prolifico, che ha saputo distillare nel corso dei decenni una dozzina di titoli, fra raccolte di racconti e romanzi.
E sono passati ben cinque anni da L’estranea, uscito nel 2012 per Bompiani: La guardarobiera è apparso in lingua originale nel 2017 con il titolo di The Wardrobe Mistress e arriva ora nelle librerie italiane con la traduzione di C. Prosperi.
Situazioni morbose, rapporti profondamente squilibrati e squilibranti, grande scavo psicologico e spiccato senso del grottesco: questo e altro ancora abbiamo imparato ad aspettarci nel tempo da Patrick McGrath.
Maestro del gotico contemporaneo, McGrath scrive ghost story rarefatte nelle quali contano più le psicologie dei viventi che le apparizioni di chi non è più con noi.
La guardarobiera sembra il titolo ideale per un gran ritorno in scena del maestro dopo alcuni anni di silenzio e, distante dai toni fin troppo intensi degli esordi, il maestro londinese distanzia la potenza del narrato scegliendo di ambientare il romanzo nel dopoguerra. E sceglie anche una voce narrante alquanto insolita, che si può assimilare al coro di una tragedia greca. Vediamo di scoprire alcuni elementi in più della trama de La guardarobiera.
1947. Londra non ha ancora dimenticato la guerra, sarebbe impossibile: la città giace in macerie e per molti non è impresa facile trovare qualcosa da mettere in tavola. Ma per alcuni tirare avanti è ancora più difficile: Joan, per esempio, ha appena perso il marito e le sembra impossibile riuscire a guardare al futuro.
Tanto bella quanto innamorata, Joan lavora in qualità di guardarobiera presso un teatro, lo stesso teatro nel quale regnava suo marito, Charlie Grice, uno degli attori più conosciuti e apprezzati del momento, morto in circostanze poco chiare. Per Joan si tratta di una perdita che inizialmente sembra troppo potente e pesante per poter essere sopportata, ma alla donna basta la visione della prima replica della recita per capire che nel sostituto, il giovane Frank Stone, brilla intensa l’anima di suo marito.
Joan diventa quindi amica di Frank, lo invita a casa, gli offre i vestiti del defunto e, giorno dopo giorno, inevitabilmente, nasce una relazione. Ma a disturbare questo processo, ad alterare una, per quanto distorta e malata, elaborazione del lutto, arrivano scoperte sul passato dell’idolatrato marito.
Cucito con cura all’interno di un cappotto, la donna trova un distintivo neonazista. Per Joan, che è ebrea, si tratta di un colpo troppo forte da sopportare, una scoperta che rischia di travolgere e stravolgere ricordi ed esistenza. Le somiglianze fra Frank e Charlie cominciano quindi a diventare preoccupanti, come su uno spirito malevolo si fosse impossessato del giovane per continuare a perseguitarla…
La guardarobiera affronta, fra le altre tematiche, anche quella tutt’oggi scottante degli antisemiti e nazisti dell’immediato dopoguerra, presenti e attivi su tutto il territorio inglese perlomeno fino al 1949.
E, parlando di nazisti e fascisti, Patrick McGrath al momento sta lavorando su un nuovo romanzo, ambientato in Spagna nel 1975, alla vigilia della morte di Franco e con molti riferimenti alla Guerra Civile Spagnola.
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