Un libro ammaliante, un’opera di narrativa con la potenza di un mistery e la tensione di un thriller: questo è “La luce spezzata”.
Joanne Harris, nota autrice diventata famosa con “Chocolat”, regala ai lettori un romanzo appassionante, al contempo moderno e antico, che attraverso i social e le donne, parla di identità, di cosa significa essere se stessi, senza maschere, essere visti davvero privi dei filtri che ci impongono gli altri o ci mettiamo addosso noi stessi. È una storia di donne e uomini, di abusi, di vittime e di prede, di coloro che passano la vita a scusarsi e a scusare e di coloro che vivono con noncuranza e che, quando sbagliano, trovano sempre la colpa negli altri, arroccandosi nel ruolo di quelli che subiscono. “La luce spezzata” parla di vergogna, di coraggio e della responsabilità, della sensazione inebriante di avere un potere e poterlo usare, della maturità e del controllo che è necessario per fare la cosa giusta. È un libro sull’amicizia e sul cambiamento, un misto di realtà e fantasia per un romanzo con una parte paranormale accattivante.
Bernie Moon è la protagonista e questa è la sua storia. Bernie è sposata da trent’anni ed è una donna invisibile, che passa gran parre del tempo a spiare le vite altrui sui social. Una notte, in sogno vive come se lei fosse la vittima, il delitto di una donna. Non è la sola cosa straordinaria che le capita, perché in contemporanea con l’esperienza criminale il potere che aveva da bambina si risveglia. Con il ritorno del potere Bernie si mette in testa di trovare l’assassino e questo sarà solo l’inizio di un cammino tra vette vertiginose e ricadute nelle vecchie abitudini, un viaggio che la porterà a scoprire diverse verità, accendendo una luce che sarà un potente motore di cambiamento.
Che Joanne Harris sappia scrivere lo sappiamo da molto, perché il suo talento si rinnova a ogni nuovo romanzo. Chi ha letto i romanzi dedicati alla scuola di St Oswald, ne ritroverà qui i luoghi e alcuni riferimenti, andando a scoprire personaggi diversi, e altri punti di vista. Di St Oswald come di altre scuole citate nelle serie, “La luce spezzata” riporta i nomi: è come un tornare nelle stessa città abitando un quartiere diverso.
Curioso e intrigante è il lato soprannaturale inserito nella narrazione; questa nota fuori dal quotidiano, unita a riferimenti al sangue femminile, dà al libro un sapore ancestrale, antico, controbilanciato dalla moderna disamina dei social e della società di oggi che a questi strumenti virtuali si fonde sempre più profondamente.
La lettura cattura, avvince. All’inizio si crede che tutto andrà malissimo, poi l’esatto contrario; si continua a cambiare idea mentre la figura di Bernie affascina sempre di più e, per contro, quella di Katie, la sua ex migliora amica, ci appare sempre più come la strega cattiva. Il romanzo è pieno di personaggi che colpiscono la fantasia del lettore, scatenando emozioni e sensazioni: amicizia, simpatia, fastidio, nervoso. Idee che si credono granitiche, andranno poi a mutare con l’arrivo della verità. Ci saranno conferme e rivalutazioni, rendendo il cambiamento sul quale si fonda il finale del romanzo, un mutamento per il lettore stesso. Non sorprende che si passa anche da una lettura ricca del brivido della curiosità alla commozione, perché “La luce spezzata” prende le emozioni, i ricordi, i traumi sepolti e mette tutto in luce, pronto per essere visto e compreso.
La narrazione si alterna tra presente e passato e lo stesso fanno le voci narranti, dove Bernie e Katie si danno il cambio. Fino alla parte conclusiva non si capisce perché anche Katie debba raccontare. Va bene il suo punto di vista, ma Katie appare come un’intrusa, come se volesse usurpare ancora una volta la luce di Bernie. Tutto sarà chiaro al momento giusto.
“La luce spezzata” è un romanzo che sa farsi amare, dispiace quando arriva la fine. Regala tanti spunti di riflessione, dimostrandosi intenso, profondo e formativo, adatto ai giovani lettori come ai maturi, femminista quel tanto da renderlo interessante per le donne e sì, piacevole ed educativo per gli uomini.
Joanne Harris nata da madre francese e padre inglese, è cresciuta a cibo e folclore, infatti tra le sue opere ci sono anche ricettari. Il primo romanzo dell’autrice è uscito nel 1989 con il titolo “Il seme del male”.
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