La mappa nera - Jeffery Deaver

A distanza di tre anni da Il gioco del mai (2019) e due da Gli eletti (2020), Rizzoli pubblica – con traduzione di Sandro Ristori – La mappa nera di Jeffery Deaver, il terzo volume della controversa serie con protagonista il cacciatore di ricompense Colter Shaw.

Per il suo rischioso ed avventuroso lavoro, Colter Shaw viaggia molto e deve saper fronteggiare qualunque tipo di imprevisto, sia che si tratti di ostacoli sul campo (montagne da scalare, dirupi, ecc.), sia che si trovi a fronteggiare “elementi ostili”, ossia nemici, molto spesso armati. Ha dalla sua una preparazione estrema ed accurata, frutto degli anni di addestramento che il padre, Ashton Shaw, professore, storico e survivalista convinto, ha impartito ai suoi tre figli. È proprio seguendo la scia di indizi ed informazioni che il padre gli ha lasciato prima di morire quindici anni prima, che Shaw arriva alla casa sicura di Alvarez Street, a San Francisco, dove Shaw padre aveva nascosto informazioni chiave sulle attività della Black Bridge, una grossa azienda coinvolta in affari tutt’altro che puliti. Il pericolo è altissimo, Shaw lo sa, giacché, come ha avuto modo di scoprire di recente, è stato proprio un sicario della Black Bridge ad uccidere suo padre, ma Colter non ha ancora idea del vespaio che susciterà il suo interessamento al caso: ciò che suo padre e il suo gruppo avevano scoperto – e che ora tocca a lui recuperare – è molto più grave e pericoloso di quanto immagini, tanto da mettere a rischio l’intera tenuta della società statunitense. Fortuna che, in questa missione, Colter avrà un aiuto tanto insperato quanto provvidenziale, che, oltre a formare con lui un tandem operativo perfetto, contribuirà a dissipare delle ombre cupe e pesanti del suo passato.

Dopo aver accolto con entusiasmo ed alte aspettative – poi in parte disattese – Il gioco del mai ed essere rimasta delusa da Gli eletti, posso finalmente dichiararmi soddisfatta dalla lettura di questo terzo volume della serie, che mi ha convinto per varie ragioni. In primo luogo, troviamo qui le risposte che attendevamo da Deaver già dalla fine de Il gioco del mai: cosa cerca Colter Shaw oltre alle ricompense? Quali fantasmi si porta dietro? In secondo luogo, finalmente qui Shaw acquista solidità, non sembra più un cane sciolto senza una base né un obiettivo o un eremita un po’ folle che vaga senza soluzione di continuità; crea o rinsalda legami con altri esseri umani, amici, familiari; non è più un’apparizione eterea ed estemporanea. In terzo luogo, ma non meno importante, vi è qui un cambio di ambientazione molto favorevole alla serie: se nel primo romanzo Shaw si muoveva nella Silicon Valley – un mondo a sé, ristretto ma comunque in campo aperto -, e se ancora più peculiare era l’ambientazione del secondo romanzo – un campo isolato da tutto, immerso nella natura californiana, che costituiva il raduno di una setta -, qui Deaver torna alle ambientazioni metropolitane che gli sono congegnali e nelle quali gestisce sempre l’azione in modo assolutamente magistrale. Il risultato è un thriller avventuroso, adrenalinico, pieno di azione e colpi di scena, ma anche complesso e ricco di trame e sottotrame che si intrecciano creando un complicato gioco di incastri, alla fine del quale, però, il cerchio si chiude. E finalmente, dopo molte incertezze, possiamo promuovere anche l'”inquieto” Colter Shaw, personaggio che trova qui modo di mostrarsi in tutta la sua dimensione umana.

In conclusione, La mappa nera fa onore al suo (ben più esplicativo) titolo originale, “The final twist” e imprime davvero una svolta finale a questa trilogia. Difficile, ma non impossibile, pensare ad un ulteriore sequel: se ci fosse lo accoglieremmo volentieri, ma il finale conclude degnamente questa storia che potrebbe tranquillamente finire così.

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La mappa nera
  • Editore: Rizzoli
  • Autore: Jeffery Deaver , Sandro Ristori

Articolo protocollato da Rossella Lazzari

Lettrice compulsiva e pressoché onnivora, una laurea in un cassetto, il sogno di lavorare nell'editoria e magari, un giorno, di pubblicare. Amo la musica, le serate tra amici, mangiare e bere bene, cantare, le lingue straniere, i film impegnati e cervellotici, il confronto, la condivisione e tutto ciò che è comunicazione.

Rossella Lazzari ha scritto 168 articoli: