Marco Malvaldi alterna al suo imperdibile ciclo del BarLume opere radicalmente differenti, come questo La misura dell’uomo, noir storico che arriva nelle librerie per Giunti Editore.
Il sottoscritto ha un debole dichiarato per due autori della scuderia Sellerio: Francesco Recami e Marco Malvaldi. Entrambi stano vivendo un momento entusiasmante che accoppia qualità a quantità, e il secondo in particolare riesce a differenziare la sua produzione in un modo che lascia stupiti, alternando generi e registri, narrativa e saggistica, il tutto senza mai perdere quel tono lieve e divertito che caratterizza larga parte della sua bibliografia.
La misura dell’uomo riesce a essere un importante omaggio alla figura di Leonardo Da Vinci e anche un appassionante romanzo d’indagine che però non trascura l’attenzione al dettaglio storico.
L’impressione ormai è che il limite di Marco Malvaldi sia semplicemente il tempo a disposizione e che se potesse allungare la sua giornata potrebbe anche sfornare un numero maggiore di opere.
L’ultima volta che abbiamo avuto occasione di parlarvi dell’autore pisano è stato a luglio, in occasione della più recente indagine di quell’asilo geriatrico che è il BarLume con A bocce ferme. Lo ritroviamo pochi mesi dopo a sugellare un entusiasmante 2018 con questo nuovo romanzo, che mostra un continuo progredire di metodo e stile.
Sono molti i dettagli da rivelare al riguardo, andiamo quindi a fornirvi la trama de La misura dell’uomo.
La Firenze del 1493 è un luogo molto particolare, lacerato fra fondamentali mutamenti che stravolgeranno il volto del mondo e il profondo lutto per la morte di un personaggio importantissimo come Lorenzo il Magnifico. Da pochi mesi Cristoforo Colombo è approdato in quel Nuovo Mondo che giocherà un ruolo di primo piano per le sorti dell’Europa, e a quelle ricchezze destinate al vecchio continente si stratifica una sostanziale rivoluzione del sistema finanziario con l’affermarsi delle lettere di credito.
In questo quadro epocale, nella Milano in fermento di Ludovico il Moro, c’è un quieto quarantenne che si aggira per le vie e Navigli della città, la testa continuamente affollata di idee rivoluzionarie, di arte inarrivabile e concetti scientifici impensabili ai più. È un Leonardo da Vinci la cui fama ha già varcato i confini ed è giunta Oltralpe ma che, allo stesso tempo, fatica a guadagnare qualche soldo anche se è cercato e voluto da tutti.
Ci sono i francesi, con Carlo VIII che vorrebbe assicurarsi i prodigi del genio così da avere la meglio nei suoi scontri con gli Aragona, ma c’è anche lo stesso Ludovico, che oltre a scalpitare impaziente per la statua equestre che Leonardo tarda a realizzare, ha bisogno di Da Vinci anche per un altro compito.
Nella corte del Castello è stato rinvenuto un cadavere e cominciano a girare voci e pettegolezzi di superstizione e peste. Occorre scongiurare queste dicerie quanto prima possibile e solo Leonardo ha l’intuito, la cultura, le capacità di ragionamento e le conoscenze scientifiche adatte per risolvere il caso…
La misura dell’uomo non è la prima avventura editoriale di Francesco Recami fuori dal ciclo del BarLume, e lo scrittore toscano ha ormai accumulato una bibliografia di tutto rispetto che, per rimanere nell’ambito del thriller storico, annovera titoli quali Odore di chiuso (Sellerio, 2011) o Buchi nella sabbia (Sellerio, 2015), che vedeva fra i personaggi Giacomo Puccini e Vittorio Emanuele III.
La misura dell’uomo fa parte di una iniziativa di Giunti Editore, volta a celebrare i cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci, che spirò il 2 maggio 1519.
Per maggiori informazioni su La misura dell’uomo e rimanere sempre aggiornati sulla produzione di questo autore, potete visitare il sito ufficiale di Marco Malvaldi.
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