La morte dipinta - Lisa Laffi

Milano ai giorni nostri. Artemisia Gentileschi è la direttrice del prestigioso museo Poldi Pezzoli. Pur essendo molto giovane, ha già una carriera di prestigio ben avviata. La sua serenità fatta di lavoro, tranquille routine e di tempo dedicato al suo coccoloso cane Caravaggio, viene bruscamente interrotta quando inizia a ricevere strane lettere minatorie. Artemisia (che preferisce farsi chiamare Art perché quel nome troppo impegnativo la infastidisce) sottovaluta, all’inizio, i messaggi criptici ricevuti considerandoli opera di un mitomane. Le lettere, però, diventano sempre più frequenti e inquietanti e iniziano a minare la sua serenità.

«Tu ricoprirai il ruolo di guida. Sarai la Beatrice del mio personale Paradiso. Poco male se altri lo considereranno un Inferno. Sono o non sono la Morte?»

Le lettere, poi, sono seguite da un video con la messa in scena de ‘La calunnia’ del Botticelli e dove due dei personaggi sono in realtà due cadaveri.

«È la Calunnia» gli rispose, così piano che se non le fosse stato tanto vicino non l’avrebbe sentita. «È uno dei quadri più famosi di Sandro Botticelli. Ti prego, Sebastian, dimmi che è tutto un effetto scenico e che quei… modelli… non sono morti.»

Chi è lo squilibrato che ha progettato un tale piano diabolico che preannuncia non finire lì?

Quest’avvenimento catapulta la donna nel 2005 come se si trovasse improvvisamente di nuovo adolescente a Philadelphia e le fa rivivere il momento più angosciante della sua vita quando, cioè, la madre Katherine viene trovata morta in una lugubre raffigurazione del dipinto ‘Venere, Marte e Cupido’ di Piero di Cosimo. Il maggior sospettato era il marito, Pete Gentileschi professore di Storia dell’arte. L’uomo venne subito scagionato da una rivelazione fatta dalla stessa Artemisia che fornirà, così, al padre un alibi di ferro.  Cos’era successo veramente quella notte?

L’assassino di Katherine si è rifatto vivo o si tratta di un emulatore?

Artemisia è convinta che solo tornando là, a Philadelphia, riuscirà ad aiutare la polizia a dare un volto al colpevole che pare sapere tanto, forse troppo, di lei e del suo passato…

Lisa Laffi, pur essendo un’affermata e apprezzata autrice di romanzi storici, si cimenta per la prima volta in un thriller di grande impatto emotivo.

La trama è, per chi come me è affascinato dal mondo dell’arte e dal binomio crime/arte, davvero succulenta. Ho scelto, infatti, di leggere questo romanzo grazie all’intrigante sinossi e devo dire che non sono rimasta delusa, anzi piacevolmente sorpresa.

È innegabile che le competenze dell’autrice (laureata in Conservazione dei Beni Culturali) la facciano da padrone all’interno della narrazione, infatti ci regala delle “chicche” che impreziosiscono il plot. Laffi, pur essendo un’esordiente nel genere, è stata brava a incastonare perfettamente la trama thriller ricca di suspense e colpi di scena all’interno dell’aureo mondo dell’arte.

Piacevole lettura.

Lisa Laffi

Lisa Laffi è laureata in Conservazione dei Beni Culturali e vive a Imola dove fa l’insegnante. È autrice teatrale e di saggi di storia. Con Tre60 ha pubblicato i romanzi storici: L’ultimo segreto di Botticelli (2019); La regina senza corona (2020); L’erborista di corte (2022); La dama dei gelsomini (2023) ed ora La morte dipinta (settembre 2024).

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  • Laffi, Lisa (Autore)

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Articolo protocollato da Luisa Ferrero

Mi chiamo Luisa Ferrero, sono nata a Torino e vivo a Torino. Dopo una laurea in Materie Letterarie ho ricoperto il ruolo, per tre anni, di assistente ricercatore presso l’Università degli Studi di Torino e ho poi, successivamente, insegnato nella scuola per oltre trent’anni. Divoro libri di ogni genere anche se ho una predilezione per i gialli, i thriller e i noir. Le altre mie passioni sono: il cinema, il teatro, il mare, la mia gatta e la compagnia degli amici... Di recente mi sono approcciata anche alla scrittura partecipando a numerosi corsi di scrittura creativa. Il mio racconto giallo "Un, due, tre… stella!" è stato inserito nell’antologia crime "Dieci piccoli colpi di lama" - Morellini Editore (luglio 2022) e il mio romanzo d’esordio "Cicatrici", finalista alla quinta edizione del concorso "1 giallo x 1000", è stato pubblicato il 31 marzo 2023 da 0111 Edizioni. Ah, dimenticavo... dal 2016 sono non vedente ma questo, in realtà, non è un problema in quanto per dirla come Antoine de Saint-Exupéry "l’essenziale è invisibile agli occhi".

Luisa Ferrero ha scritto 121 articoli: