Leonardo da Vinci è il protagonista di questo thriller storico di Diane Stuckart, un ritratto dell’epoca d’oro dell’arte segnata anche da intrighi di corte, gelosie e omicidi. Il grande genio alle prese con un delitto alla corte del duca di Milano. La mossa dell’alfiere comincia così:
Ducato di Milano, 1483.
Il cremisi si allargava sul broccato color alabastro, la tinta vivida sfumava nel bordeaux lungo gli orli simili a petali. Una spruzzata di cordovano aveva creato un motivo astratto intorno a quel fiore rubino, come se un pennello intriso di vernice fosse stato agitato una o due volte in quella direzione. Il mio occhio da artista apprezzò il sapiente contrasto di bianchi e rossi sul prato verde. Se dovessi ricreare quella scena sul mio cavalletto, forse aggiungerei una manciata di brillanti foglie primaverili sul tessuto pesante e magari schizzerei una colomba perlata sul masso poco lontano.
Sicurametne tralascerei il pugnale lucido, il cui manico sporgeva come un macabro stame argenteo dal centro di quel bocciolo insaguinato…
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