Torna oggi al Thriller Café Fabrizio Carcano con il suo nuovo romanzo edito da Mursia dal titolo La notte del diavolo. Si tratta in particolare del tredicesimo volume che l’autore milanese, giornalista per Il Giorno e Superbasket, dedica ai misteri della sua città natale (qui sulle nostre pagine abbiamo già trattato Il Mostro di Milano, 2017, e In nome del male, 2018).
Protagonista ancora una volta il vicequestore Bruno Ardigò, nuovamente alle prese con il Satanismo, un fenomeno che nel milanese e in generale nel Nord Italia è più presente di quanto si creda; il tema era stato già trattato da Carcano nei precedenti volumi Gli Angeli di Lucifero, Mala Tempora e in In nome del Male.
Siamo a giugno 2020 e Milano si sta riprendendo un po’ alla volta dopo i mesi del lockdown, la chiusura delle attività commerciali e la difficile gestione della pandemia. A inquietare la città un omicidio commesso proprio nei giorni successivi al solstizio d’estate. Il cadavere di uomo morto per soffocamento è stato rinvenuto in un sacco dei rifiuti; luogo del ritrovamento è il Tempio della Notte, un pozzo ipogeo situato nel parco di Villa Finzi, in zona Gorla. La peculiarità del caso, però, non è solo il posto in cui il corpo è stato lasciato, ma lo stato in cui è stato trovato: la vittima è infatti nuda e ricoperta di tatuaggi demoniaci, tra cui il Sigillo di Lucifero, un segno distintivo di un maestro.
Ardigò indaga nell’afa seguendo il suo istinto ma anche i sogni nebulosi di un ermafrodito, che nei suoi incubi vede proprio i cadaveri. L’indagine lo porterà a ricostruire una serie di crimini legati dal comune filo conduttore del Satanismo, delitti tra i quali l’autore inserisce – romanzata – la storia di tre prostitute del leccese forse vittime di un serial killer che lasciava i corpi in sacchi della spazzatura.
Tra antichi ossari e cimiteri del Seicento sepolti sotto chiese sconsacrate, necropoli abbandonate sotto la superficie della laboriosa Milano, il vice questore arriverà così alla radice del Male, che per questa volta sarà sconfitto, ma che probabilmente riaffiorerà in altri luoghi, altri momenti, sotto altre spoglie.
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