La scrittrice Alessia Gazzola nasce a Messina nel 1982. Dopo una laurea in Medicina all’Università di Messina si è specializzata in medicina legale nel 2011. È conosciuta, in ambito editoriale, soprattutto per la serie con Alice Allevi che dopo aver avuto un notevole successo in Italia è stata tradotta in Germania, Francia, Spagna, Turchia, Polonia, Serbia e Giappone. Inoltre la Endemol Shine Italy e Rai Fiction ne hanno acquistato i diritti e ne hanno realizzato una fiction TV.
La serie, tutta pubblicata da Longanesi, è nata nel 2011 con L’allieva ed è proseguita con: Un segreto non è per sempre (2012), Sindrome da cuore in sospeso (2012), Un regalo inatteso (2013), Le ossa della principessa (2014), Una lunga estate crudele (2015), Un po’ di follia in primavera (2016), Arabesque (2017) e Il ladro gentiluomo (2018).
Ora Alice è tornata con La ragazza del collegio (2021) che recensisco qui per voi.
Alice e il suo CC (al secolo Claudio Conforti) sono ancora a Georgetown dove lui è Visiting Professor a Washington e lei sta terminando il suo dottorato. La nostalgia per Roma si fa sempre più sentire «mi manca Roma fin dentro le viscere, come ai fiori recisi mancano i prati. Intendiamoci, ci sono vasi bellissimi in cui metterli, ma l’acqua prima o poi stagna e puzza di cimitero.» e l’input per fare un biglietto aereo e tornare in Italia giunge quando per Claudio pare sia arrivata “l’occasione della vita”. Infatti la Wally sta per andare in pensione e la corsa alla successione in qualità di direttore dell’istituto romano è un’opportunità fin troppo ghiotta.
Ma mentre lo scatto di carriera di Claudio si rivela, ben presto, una corsa ad ostacoli la sua Alice, ora medico legale praticante a tutti gli effetti, si vede coinvolta in ben due casi che la turberanno nel profondo. Dovrà infatti occuparsi dell’autopsia di Francesca Rebaldi, una giovane studentessa di Scienze Politiche residente presso il Collegio (di matrice cattolica) Beata Dorotea Paoletti, che è stata investita da un pirata della strada poi fuggito. Ma sarà poi una sfortunata morte accidentale?
Contemporaneamente un bimbo che non parla e di cui non si sa neppure l’età viene ritrovato per le vie romane e Alice, il cui desiderio di maternità è sempre più prepotente, decide di indagare al fine di ritrovarne la famiglia d’origine.
E così ficcanasando qua e là al fianco, ma neanche poi tanto, del vicequestore aggiunto Calligaris e del suo nuovo braccio destro, l’ispettore Sofia Vattimo, Alice si troverà ben presto invischiata in una serie di episodi che la sconvolgeranno a tal punto da costringerla a rivedere le priorità della sua vita…
A dieci anni esatti da L’allieva, il primo romanzo della serie, e a tre da Il ladro gentiluomo che faceva presagire che la storia fosse giunta al termine, Alice Allevi il 12 ottobre 2021 è tornata in libreria.
In questi dieci anni abbiamo visto Alice crescere e maturare fino a giungere a quest’ultimo libro dove, pur rimanendo sempre la ragazza goffa e impacciata ma curiosa ed empatica, la troviamo più riflessiva e più concentrata su se stessa e sul suo desiderio di trovare il vero senso della vita.
La trama gialla, come al solito annegata però in quella rosa, è credibile e ben strutturata perché ricca di personaggi umani e reali che facendo capolino qua e là veicolano (e questo è l’intento della Gazzola) messaggi sociali che fanno riflettere.
Interessante è il rapporto di Alice con l’amico e vicequestore Calligaris perché quest’ultimo è quasi paterno nel suo, a volte, “tirarle le orecchie”. Ma questa volta la nostra medico legale dovrà fare i conti anche con la vice di Calligaris, Sofia Vattimo, che non vede di buon occhio i continui sconfinamenti di mansione di Alice. «Io, medico legale, che mi cimento con indagini da commissario di polizia. Lei, membro in carriera e delle forze dell’ordine, che si atteggia a medico legale.»
Con una narrazione in prima persona e con uno stile semplice, fluido e leggero, la Gazzola ci regala un altro episodio che però risulta essere un po’ “anomalo” rispetto ai precedenti in quanto non ritroviamo le battute caustiche di CC e le divertenti incursioni dell’entourage familiare di Alice.
La ragazza del collegio, infatti, è concentrato prevalentemente sulle riflessioni introspettive dell’Allevi e sul suo desiderio prepotente di maternità facendoci vivere con lei le ansie e le delusioni dei test di gravidanza perennemente negativi.
In conclusione potrei dire che la cifra stilistica della Gazzola sta proprio nel suo “mettere in scena” personaggi normali alle prese con situazioni altrettanto normali come ad esempio organizzare una cerimonia nuziale, la scelta della meta per le vacanze…
Anche se questo libro non rientra nel mio genere letterario preferito non posso che definirlo una lettura piacevole e di intrattenimento che i fan della mitica Alice Allevi, orfani delle sue avventure ormai da troppo tempo, apprezzeranno molto.
Ti è piaciuto l'articolo? Iscriviti alla newsletter
Inserisci la tua email e riceverai comodamente tutti i nostri aggiornamenti con le novità, le anticipazioni e molto altro.