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Cari amici del Thriller Café, al nostro bancone approda oggi lo scrittore Massimo Moscato. Accogliendolo con piacere presentiamo il suo primo romanzo, La Svastica del cielo, pubblicato da Youcanprint nel 2022.

In questo thriller storico che tuttavia ha forti legami col presente, tutto ruota attorno ad un tesoro: è il tesoro degli Umbri, un’antica civiltà da cui tutti noi discendiamo. Nel 295 A.C. l’ultimo loro re aveva disposto che questo tesoro andasse al figlio lontano, Velthur, perché un giorno, se il destino avesse voluto, avrebbe potuto restituire le terre degli Umbri ai suoi discendenti. Ma andò davvero così? Probabilmente no, poiché questo antico tesoro è stato ricercato da molti, tra cui ben tre papi, nel tempo. A 2500 anni di distanza, comunque, a trovarlo sono altri, ad Odessa, in Ucraina: durante gli scavi delle trincee da parte della 12ma Brigata, nell’attuale guerra con la Russia, in modo del tutto casuale degli antichi reperti vengono ritrovati. Ed ovviamente, sono in tanti a gettarvisi come avvoltoi: da qui si origina un intrigo internazionale che vede coinvolti, fra gli altri, Servizi Segreti, Spie, Alto Clero e un potente oligarca russo: Dmitry Fomichev. Toccherà ad un agente italiano, Jacques D’amato, in forza al Reparto Speciale N.A. 1 dei Servizi, impedire che venga fatta manbassa del tesoro dell’antica civiltà degli Umbri. L’avversario è temibile ed agguerrito, perciò il lavoro di D’amato non sarà affatto facile.

Quanto all’autore, Massimo Moscato nasce e vive a Terni. Appassionato e collezionista di antiquariato neoclassico, principalmente del periodo Impero francese e Biedermeier austriaco, ama dipingere ad acquerello preferendo il genere iperrealista e paesaggistico. Da oltre trenta anni si dedica con passione anche alla cultura orientale, collezionando bonsai e suiseki, con cui da tempo partecipa alle svariate esposizioni nazionali.

Come romanziere è alla prima esperienza, dettata – afferma – da una forte spinta interiore e dalla volontà di dare visibilità all’antica Civiltà degli Umru-Naharki (Umbri), da cui praticamente tutti noi discendiamo. Essa fu considerata, da Plinio il Vecchio, la più antica d’Italia, anche se, purtroppo, è stata quasi ignorata dalla Storia. Attraverso la consultazione di antichi reperti archeologici, rinvenuti nella sua città alla fine dell’800, le ricerche online e l’esame di testi storici e moderni, ha provveduto a ricostruire – in chiave romanzata – le ultime gesta eroiche, nonché le intime fragilità, di questo fiero popolo.

Per permettervi di farvi un’idea del romanzo, ve ne lasciamo qui qualche riga. Buona lettura.

Samara, Russia

Quella stanza rettangolare era completamente bianca.Pareti, soffitto, pavimento e porta. Il tutto rivestito di materiale fonoassorbente candido. L’illuminazione era garantita da almeno venti neon al soffitto, da 5.500°Kelvin, che non producevano nessuna ombra e conferivano un’aspetto glaciale all’ambiente.L’uomo di fronte a lui, alto oltre i due metri, era vestito di bianco dalla testa ai piedi. Si, dalla testa! Indossava infatti anche un passamontagna di quel colore. Le scarpe che portava ai piedi erano imbottite di gommapiuma per non emettere alcun rumore. Alternava la sua presenza lì con altri uomini, tutti vestiti allo stesso modo, ogni due ore. Ciclicamente, in modo che il prigioniero non fosse mai solo.Marco Maggi era stato invitato a vestirsi col medesimo non colore ed era libero di muoversi a suo piacimento all’interno della stanza. A sua disposizione c’erano solo una sedia in plastica e un letto. Entrambi bianchi.Da quanto tempo era lì?Da… circa un mese? Non lo sapeva più.Gli sembrava fosse trascorsa una eternità in quel posto assurdo dove nessuno aveva mai proferito una sola parola. Neanche un suono.

In quella situazione paradossale non poteva udire altro che i rumori che produceva lui stesso.

Gli era infatti proibito parlare.

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La Svastica del Cielo
  • Moscatelli, Massimiliano (Autore)

Articolo protocollato da Redazione

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