Con l’incipit di questa settimana Thrillercafe.it vuole omaggiare uno scrittore che purtroppo in Italia ha avuto finora meno fortuna di quanto ne meriti: Andrew Vachss, un uomo duro e indomabile, autore di libri-denuncia che gridano al mondo lo strazio dei bambini abusati. Ex direttore di un carcere minorile e ora avvocato, a New York Vachss ha come clienti proprio piccoli vittime di violenze. A una giornalista italiana che gli chiedeva se il suo impegno avesse un vero effetto sul mondo, una volta ha risposto: “I don’t know“. (“Non lo so”). Pausa. “But what the FUCK you do?” (Ma che cazzo fai tu, da parte tua?).
L’incipit che segue è quello di La vendetta di Burke
Che cosa ci vuole per sedersi a un tavolo davanti a un uomo, ascoltarlo parlare, guardarlo negli occhi… E poi fargli schizzare il cervello sulla carta da parati?
Nulla.
E più lo fai, più diventa facile.“Non hai ancora trovato un posto?”
La voce al cellulare sembrava annoiata, ma io sentivo piccoli vermi contorcersi ai suoi bordi. Impazienza? Nervosismo? Non avevo modo di saperlo.
“No” gli dissi. “E se non ne trovo uno entro un paio di minuti, rimanderemo alla prossima volta”.
“Ehi, amico, vaffanculo, capito? Non ci sarà nessuna prossima volta”.
“Come preferisci”.
“Sei un duro, eh? Capisco… non si tratta di tuo figlio”.
“Non è neppure il tuo” dissi, in tono piatto e per nulla minaccioso, cercando di trasmettergli la mia calma. “Siamo due professionisti. Perciò comportiamoci come tali, okay? E’ uno scambio, e tu sai come funzionano gli scambi. Appena trovo un posto sicuro parcheggio, come d’accordo. Ci incontriamo, concludiamo l’affare e tutti verranno pagati”.
“Se non trovi un posto al più presto, non verrà pagato nessuno”.
“Ti richiamo” dissi, e chiusi la comunicazione.
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