L'angelo del mare fangoso di Roberto Tiraboschi

Con la pubblicazione da parte di edizioni e/o de L’angelo del mare fangoso si conclude, a tredici anni narrativi dal suo inizio, la trilogia sulla nascita di Venezia creata da Roberto Tiraboschi.

La pietra per gli occhi. Venetia 1106 d.C., La bottega dello speziale. Venetia 1118 d.C. e ora L’angelo del mare fangoso. Venetia 1119 d.C. sono le tre tappe di questo originale viaggio dell’autore bergamasco, che ha tinto la sua saga veneziana di colori foschi, intrighi avvincenti e personaggi indimenticabili, alcuni dei quali ritornano anche in questa epica conclusione.
E se i tre volumi coprono complessivamente un arco di circa tredici anni, la loro pubblicazione è avvenuta in tempi più stretti, al ritmo di un volume all’anno a partire dal 2016.

Nato nel 1951 nel capoluogo orobico e ora diviso fra Roma e Venezia, Roberto Tiraboschi ha sempre saputo dividersi con eguale passione fra teatro, cinema e letteratura, con risultati brillanti in tutti e tre i campi.
Dal premio Premio Riccione per il teatro con La madre rovesciata, alle collaborazioni con registi di spicco quali Liliana Cavani, Marco Pontecorvo, Silvio Soldini o Pasquale Pozzessere, fino a questa trilogia veneziana, passando per i primi romanzi Sguardo 11 e Sonno, vincitore del Premio Bergamo e del Premio Stresa, la carriera di Roberto Tiraboschi è stata ricca di soddisfazioni.

Soddisfazioni che culminano al momento con L’angelo del mare fangoso, romanzo conclusivo in grado di recuperare contenuti e personaggi dai due capitoli precedenti in una trama complessa degna dei migliori gialli storici. Qualche cenno più dettagliato sulla trama de L’angelo del mare fangoso. Venetia 1119 d.C.

Il 1119 d.C. sta mettendo in ginocchio la città di Venezia attraverso un periodo di grave siccità, fra i più lunghi e intensi della sua storia. Questa siccità, insieme a Venezia stessa, farà da sfondo a una serie di crimini che scuoteranno la Serenissima e coinvolgeranno tre donne ben diverse fra loro: Abella, Magdalena e Kallis.

Tre donne forti, risolute, diverse dalla media, vogliose di riscatto e scalata sociale in un luogo dove l’ascesa è sempre difficile data la chiusura della società, in particolare dell’antica nobiltà veneziana. Abella è la prima donna a esercitare la professione di medico nella città lagunare, ed è anche passionale, al punto di diventare irrazionale. Kallis è una schiava che sarà sospettata di un crimine orrendo e dovrà cercare di difendersi da questa accusa in ogni modo possibile. Magdalena, infine, è la moglie di un mercante che deve confrontarsi con un passato tanto oscuro quanto terribile.

Il quadro è complicato dall’arrivo di Turchillus, un uomo misterioso e imprevedibile, mistico e visionario, difficile da inquadrare, che molti chiamano “il monaco bianco” e che proviene da Alessandria d’Egitto, e dalla presenza di Marco Anuar, un giovane cantore; Pietro Abelardo, maestro dei cantori di San Marco, e di sua figlia Eleonora.

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Articolo protocollato da Elvezio Sciallis

Elvezio Sciallis è stato uno dei più attenti e profondi conoscitori di narrativa e cinema di genere horror. Ha collaborato per molti anni con La Tela Nera e con Thriller Café prima della sua tragica scomparsa nel maggio 2019.

Elvezio Sciallis ha scritto 243 articoli: